Regia di Giuseppe Fatigati vedi scheda film
Enzo, un cantante lirico, viene scritturato per un importante film accanto alla diva Dady Lux. Sul set tutti si innamorano della donna, inclusi un altro attore, il cantante e il suo tuttofare. Sentitosi respinto, Enzo abbandona le riprese rischiando di creare una grossa perdita economica e di posti di lavoro.
L'incontro sul set tra Giuseppe Fatigati, regista melomane, e il tenore Beniamino Gigli diede vita a due pellicole, peraltro le uniche due interamente dirette da Fatigati: I pagliacci (di Ruggero Leoncavallo), del 1943, e questa Voglio bene soltanto a te, ispirata a una nota canzonetta dell'epoca. Siamo naturalmente un passo oltre al melodramma, già in atmosfere di aperta commedia, ma ancora un passo indietro rispetto al musicarello per quanto gli elementi di base non siano poi così differenti; la trama è di una semplicità disarmante e i personaggi non hanno alcun tipo di dimensione psicologica: tutto ciò che conta qui è seguire un vaghissimo intreccio sentimentale (che non porta da nessuna parte, tra l'altro) e ascoltare qualche canzone eseguita dalla prodigiosa ugola del protagonista. Tino Scotti, Luigi Almirante, Emma Gramatica, Greta Gonda e Renzo Merusi sono gli altri nomi principali nel cast; in definitiva all'opera manca quel tocco frizzante capace di renderla viva, e finisce così per sembrare puro mestiere destinato all'intrattenimento degli spettatori contemporanei (o a quelli nostalgici degli anni venturi). 2,5/10.
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