Regia di Charlie Comparetto vedi scheda film
Dall'America un altro debuttante allo sbaraglio si cimenta con l'horror. Realizza un pasticciato film senza capo né coda, scritto, girato e montato con i piedi. Un meritatissimo flop al box office, per un titolo che contribuisce ad inflazionare ulteriormente il genere, soprattutto quando maltrattato negli Stati Uniti.
Un gruppo di bambini, giocando in un cimitero, è involontario testimone della morte di Martha, precipitata in una fossa appena scavata. Sono passati dieci anni dalla tragedia, Sally (Kelli Berglund) fa ritorno a casa dopo essere stata ospite in un convento. Anche lei presente quando la piccola Martha ha perso la vita, continua a vedere -nei paraggi del cimitero- lo spettro della bambina. Sally discende dal sangue nobile di Maria e deve affrontare una lotta contro le potenze del Male: era lei, infatti, destinata a morire al posto di Martha.
Da dove salta fuori questo Charlie Comparetto? Produttore, sceneggiatore e regista qui alla sua opera prima, senza alcuna esperienza in campo cinematografico. Sembra proprio che in America possa chiunque mettersi dietro una macchina da presa e girare. Cosa non importa, evidentemente, dato il bel risultato di questo Ghost in the graveyard. Un film senza capo (inizia con una evocazione satanica) né coda (il finale allude minacciosamente ad un seguito). Girato male, montato peggio, con una storia confusa, inseguibile e una colonna sonora ad effetto soporifero. Un'ora e mezza di costante attesa, tradita sotto tutti i punti di vista. Né horror, né dramma: solo un altro esordio che allunga (inflazionandola) la lista dei registi negati. Comparetto si presenta così sulla scena cinematografica, venendo giustamente lapidato sull'imdb e massacrato al box office; uscito in Vietnam e negli USA, dopo tre mesi di programmazione ha incassato poco più di 27.000 dollari, dimostrando che talvolta il pubblico ha più giudizio di quel che si possa pensare.
"C'è nell’intimo di ogni essere umano, dalla prima infanzia sino alla tomba e nonostante tutta l’esperienza dei crimini commessi, sofferti e osservati, qualcosa che ci si aspetta invincibilmente che gli faccia del bene e non del male. È questo, prima di tutto, che è sacro in ogni essere umano." (Simone Weil)
F.P. 12/01/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 92'53") / Data del rilascio USA: 05/11/2019
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta