Regia di Jim Abrahams vedi scheda film
Da Salmonella, Sicilia, ai lussuosi santuari del gioco d’azzardo di Las Vegas, passando per i quartieri poveri di New York, la dinastia mafiosa dei Corvino subisce gli oltraggi caricaturali di Jim Abrahams della premiata e scatenata scuola parodistica, Zucker, Abrahams, Zucker. Un terzetto terribile di allievi indisciplinati di Mel Brooks: per i quali gli aerei sono sempre i più pazzi del mondo e le pallottole sono tutte spuntate. Il nobile, epico e sanguinario filone celebrato da Francis Coppola (i tre capitoli del Padrino) e da Martin Scorsese (“Casinò”) diventa un repertorio da sbeffeggiare in un frullato velocissimo di citazioni irriverenti, calchi sfrenati, battute deliranti o semplicemente sceme. Ma ogni film è a rischio nelle mani del regista - sceneggiatore, da “C’era una volta in America” a “Il paziente inglese”. Le citazioni-sberleffo sono fittissime e l’inverosimile è la bussola narrativa scelta per ogni scena. Il rimbambito patriarca è Lloyd Bridges, scomparso quest’anno, la mamma del patriarca è la petomane devastante Olympia Dukakis, i due figli, Jay Mohr e Billy Burke, sono gli improbabili eredi. Decerebrato, fisiologico e, qua e là, divertente.
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