Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Un po' troppo abbozzata la figura del serial killer, un mero pretesto per analizzare la meschinità del genere umano (e, nello specifico, dell'ambiente giornalistico). Lang, con mano sapiente, fà prendere un po' d'aria agli scheletri rinchiusi negli armadi della middle-class USA. Ottimi caratteristi, soprattutto Lupino e Mitchell. Un po' prolisso. Sono l'unico a trovare tutto sommato sopravvalutato il Lang del periodo americano?
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