Regia di Don Siegel vedi scheda film
Firmandolo come "Donald Siegel",e non presentando l'abbreviativo Don,Siegel realizzò questo remake del film di Robert Siodmak del 1946,basato ancor meno sul racconto di Ernest Hemingway che l'ha originato:una brutta storia di soldi,sicari,tradimenti in cui il presente si mescola giocoforza al passato dei personaggi,per spiegare la fitta trama di inganni che lo compone.Fu l'ultimo film da attore per Ronald Reagan,che poi si dette alla politica con i risultati che conosciamo,e c'è da dire che l'uscita di scena del presidente USA più imbrillantinato di tutti i tempi non è neanche male,.un carognone che ha calcolato quasi tutto al dettaglio,salvo,ovviamente,l'ultima complicazione,e quello che lanciò definitivamente Lee Marvin,che fornisce una prova ottima come canaglia con un minimo senso etico, come uno dei big tra i duri del grande schermo.La trama è gestita con gran perizia dal regista ,supportato da una buona sceneggiatura che incalza caratteri e spettatori con grintosa,sottile abilità,le tortuose giravolte di relazioni tra i personaggi tornano bene e spesso volgono ad un pessimismo che rende perdenti tutti,sia i buoni che i cattivi.Violento,e non poco,per i canoni del tempo,con esecuzioni e duri confronti a ripetizione,ha le sue migliori scene nell'avvio,con l'omicidio su commissione nell'istituto per non vedenti,e il finale,con il particolare delle gocce di sangue che illustrano efficacemente al pubblico come si sta mettendo la situazione.
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