Regia di Bruno Colella vedi scheda film
Milano. Leonardo è un giovane aspirante regista teatrale, con un copione inedito scritto apposta per il noto attore Giò Giordani; glielo sottopone e il vecchio divo lo manda a Roma a parlare con il suo agente Peppino Calise. Questi si rivela un maneggione inaffidabile, ma Leonardo non ha alternative e si rimette in viaggio con Calise e il suo assistente Vincenzo per raggiungere Giordani e mettere a punto il suo debutto artistico.
Questa è la seconda pellicola diretta da Bruno Colella, regista che parla quasi sempre e solo di cinema; l'esordio era avvenuto sei anni prima con Amami (1993), film su una ragazza che fa carriera nel mondo del porno (interpretata da Moana Pozzi) e qui, allontanandosi non di molto dai suoi passi, il Nostro racconta la storia di un giovane aspirante autore e regista teatrale alle prese con un anziano attore famoso e il suo sgangherato agente. Colella si ritaglia anche una parte laterale, quella dell'agente, mentre il protagonista è Giorgio Pasotti; Mario Scaccia (eccezionale) è il vecchio divo e un buon Rocco Papaleo l'aiutante dell'agente; superflua ai fini del racconto invece la parte destinata a una ventenne Michelle Hunziker, attrice traballante (imparerà) ma di una bellezza inesprimibile a parole; in un ruolo minore compare anche un'altra giovane attrice di futura fama, cioè Manuela Arcuri. La sceneggiatura di Colella e di Vincenzo de Carolis di Prossedi non offre grandi spunti fantasiosi, anzi, ma quantomeno il ritmo è garantito e la verve degli interpreti copre le lacune della trama; forse l'idea di partenza puntava su una spigliata commedia brillante, ma il risultato è alquanto modesto. Meglio andrà al regista con il successivo Ladri di barzellette (2004). 3,5/10.
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