Maia, una madre single di Montreal, pensava di aver chiuso con il suo passato quando riceve un inaspettato regalo di Natale: una manciata di quaderni, audiocassette e fotografie degli anni Ottanta. Si tratta di tutto il materiale che aveva mandato alla sua migliore amica quando, adolescente, si apprestava a lasciare Beirut per fuggire con la sua famiglia dalla guerra. Più Maia cerca di nascondere il contenuto di ciò che ha ricevuto più Alex, la figlia adolescente, cerca risposte. Sarà così che il passato di Maia riaffiorerà.
Un dramma che punta molto sul lato emozionale e vuole mostrare, riuscendoci piuttosto bene, come la voglia e gioia di vivere in particolare dei giovani e degli adolescenti sia più forte di tutto, anche della guerra e della distruzione.
Abbastanza noioso. E poi ci si chiede come avrà fatto un scatola arrivata col corriere e depositata in cantina, ad aprirsi e vomitare tutto il suo contenuto sul pavimento con tanto di botto.
Con un approccio visivo vibrante, la regista Hadjitomas, non scostandosi troppo dagli schematismi del dramma, ci trascina in un ensemble immersivo di ricordi funesti, momenti gaudenti e immagini genuinamente toccanti.
Maia tiene tenacemente nascosto il suo passato libanese. Ma la figlia Alex entra nel suo passato cercando di illuminarne i lati più oscuri. Questo è "Memory box" dei coniugi libanesi Hadjithomas e Joreige, un film dove i ricordi custoditi in una cassa conservano una forza dirompente. Peccato che non tutte le questioni evocate si risolvino bene.
Film importante, presentato alla 71.a rassegna di Berlino e, in seguito, all’ultimo TFF, insieme alla retrospettiva cinematografica dei coniugi registi libanesi che dal 2008 hanno voluto dedicarsi alla tragedia del loro paese con tre film e due documentari, perché nulla si perda di quei giorni e perché si possa ancora sperare nel futuro.
Una coltre di neve avviluppa Montreal alla vigilia di Natale. Tre donne si apprestano a celebrare la ricorrenza, ognuna a suo modo. La giovane Alex e la nonna Téta arrotolano le foglie di vite, come nella miglior tradizione libanese, mentre Maia è impegnata altrove incurante delle festività. Durante i preparativi arriva un pacco piuttosto vistoso che la… leggi tutto
Memory box Francia/Canada 2021 la trama: Alex è una giovane ragazza che vive a Montréal in Canada, la vigilia di Natale e si appresta a festeggiare con la mamma e la nonna in visita. Poco prima di iniziare la cena un corriere espresso recapita una scatola, proveniente da Beirut in Libano città d’origine della mamma di Alex Maia. Alex è molto incuriosita,…
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CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917:MEMORY BOX
Nella dedica finale “Ai nostri figli” ci sta tutto il senso del film e della sofferenza del ricordo che ha segnato la vita della regista Joana Hadjithomas che insieme al marito Khalil Joreige ha voluto dare voce, corpo e anima alla corrispondenza che ebbe con la sua migliore amica, fuggita in Francia, nei primi anni…
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Commenti (6) vedi tutti
Memory box film molto ben interpretato da vedere appaga l’occhio.
leggi la recensione completa di claudio1959Un dramma che punta molto sul lato emozionale e vuole mostrare, riuscendoci piuttosto bene, come la voglia e gioia di vivere in particolare dei giovani e degli adolescenti sia più forte di tutto, anche della guerra e della distruzione.
commento di bombo1Abbastanza noioso. E poi ci si chiede come avrà fatto un scatola arrivata col corriere e depositata in cantina, ad aprirsi e vomitare tutto il suo contenuto sul pavimento con tanto di botto.
commento di gruvierazCon un approccio visivo vibrante, la regista Hadjitomas, non scostandosi troppo dagli schematismi del dramma, ci trascina in un ensemble immersivo di ricordi funesti, momenti gaudenti e immagini genuinamente toccanti.
commento di Stefano LMaia tiene tenacemente nascosto il suo passato libanese. Ma la figlia Alex entra nel suo passato cercando di illuminarne i lati più oscuri. Questo è "Memory box" dei coniugi libanesi Hadjithomas e Joreige, un film dove i ricordi custoditi in una cassa conservano una forza dirompente. Peccato che non tutte le questioni evocate si risolvino bene.
commento di Peppe ComuneFilm importante, presentato alla 71.a rassegna di Berlino e, in seguito, all’ultimo TFF, insieme alla retrospettiva cinematografica dei coniugi registi libanesi che dal 2008 hanno voluto dedicarsi alla tragedia del loro paese con tre film e due documentari, perché nulla si perda di quei giorni e perché si possa ancora sperare nel futuro.
leggi la recensione completa di laulilla