Regia di Naomi Kawase vedi scheda film
Il tema è più che mai attuale ma sono le abitudini e i tempi lenti giapponesi a segnare il passo di questo film/documentario, che pur superando le due ore, ti tiene attaccato alla trama. Tre in effetti, una per ogni madre che Naomi Kawase ha dipinto. In fondo chi l'ha detto che la mamma è solo chi cresce un bambino o solo chi l'ha partorito oppure ancora di colei che ha permesso che questa gravidanza arrivasse a compimento in un'atmosfera di confortante serenità. Molto carine e ricche di pathos anche alcune figure a latere che rappresentano, anche loro, una sorta di abbraccio (aspiranti della yakuza a parte ovviamente) per la protagonista. Davvero un bell'affresco e un modo diverso, per noi italiani, di osservare le reazioni pacate ma decise dei protagonisti. Assolutamente da vedere :D
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