Regia di Mark Young vedi scheda film
Dal regista del non esaltante Feral (2018) un'insipida commedia horror priva di ritmo e spettacolo. Gran cast, al servizio di una sceneggiatura -in stile Ai confini della realtà- inadatta persino per un cortometraggio.
Jimmy (Lew Temple) decide di derubare una gioielleria, armato di pistola. L'anziana titolare, consigliata dal figlio, inizialmente sembra cedere. Mentre Jimmy sta per uscire con il bottino si accorge che i due hanno fatto scattare l'allarme. La reazione è inevitabile: nella sparatoria che segue muoiono i due negozianti ma un colpo d'arma da fuoco raggiunge anche il rapinatore. Dopo un lasso indefinito di tempo, Jimmy si trova in una stanza di fronte a tale Balthazar (Lucian Charles Collier) che lo illumina sulla sua nuova condizione: sta per iniziare un insolito processo a suo carico, che si tiene nell'Aldilà, o meglio nel "limbo", dove competono un determinato e scaltro accusatore e un inesperto difensore. Jimmy è infatti morto, e l'esito del processo aprirà per lui o le porte del Paradiso o quelle dell'Inferno.
Un anno esatto fa ci eravamo occupati di Mark Young, regista e sceneggiatore citato in occasione del dimenticabile Feral, un horror convenzionale privo di ritmo, poco spettacolare e molto ripetitivo. Eccoci di nuovo di fronte al successivo lavoro di Young, questo inqualificabile Limbo. Film che si prende gioco del genere horror, mostrando demoni cornuti ma in veste umana (e amanti delle barzallette sconce, tipo lo stenografo Phil/Richard Riehle) e altre creature dell'Aldilà che agiscono specularmente agli esseri viventi: avvocati con cellulari, testimoni (ovviamente defunti) e tutta la burocrazia che pare, dunque, essere presente anche nel Limbo. Quel che ne esce è una noiosa e lunga commedia -poco o nulla divertente- molto ben interpretata (sorprendente lo spreco di un cast a dir poco eccellente) ma insopportabile a partire dai primi dieci minuti.
"Qui il diavolo lotta con Dio, e il campo di battaglia è il cuore degli uomini." (Fëdor Dostoevskij)
F.P. 29/10/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 89'06")
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