La recensione su The Haunted

di undying

7 stelle

Low budget, girato in stato di grazia, che racconta in perfetta sintesi la spaventosa esperienza di una badante -circoscritta alle poche ore di una notte infernale- alle prese con un anziano problematico, affetto da demenza senile, e impalpabili ospiti di una casa infestata.

Emily (Sophie Stevens) inizia il primo turno di notte come badante all'anziano Arthur (Nick Bayly), malato di demenza senile. È un lavoro pesante, ma soprattutto spaventoso quando si rende conto che, tra quelle mura, aleggia uno spirito vendicativo.

David Holroyd, regista britannico televisivo, scrive e dirige il secondo lungometraggio nove anni dal debutto con W.M.D. (2009), film di tutt'altro genere con una trama che ruota attorno all'invasione dell'Iraq, opportunamente programmata dai servizi di intelligence MI6. In questo specifico contesto ha evidentemente a disposizione un budget limitato, che gli permette di ingaggiare due attori poco più che esordienti e di impostare un film da girare con unità aristotelica di tempo, luogo e azione. La storia non ha una trama particolarmente elaborata, al contrario si riduce a due righe. Proprio per questo il risultato finale ha dell'incredibile.

The haunted, per chi prova un po' di timore quando resta solo in casa di notte, fa letteralmente gelare il sangue nelle vene. Holroyd parte lentamente, ma sin dai primi minuti ci mostra una porta che si spalanca da sola, all'insaputa della (brava) protagonista. Lo spettatore, a differenza dell'interessata, è a conoscenza che lì, in quella casa, "ci si sente" come si usa dire popolarmente per indicare che ci sono presenze. A rendere opprimente l'ambiente, già di per sé spaventoso, contribuisce poi l'anziano ammalato di demenza senile, che però vede e percepisce anche qualcosa d'altro.

Passata la prima mezz'ora di preparazione, girata e montata benissimo, inizia la girandola di momenti da far rizzare i capelli. Il secondo piano dell'abitazione è al buio, causa guasto dell'impianto elettrico, quindi Emily si muove facendo uso della funzione torcia del suo cellulare, dando a intravedere: porte socchiuse che nascondono le tenebre più profonde, pianoforti abbandonati, orsacchiotti su letti impolverati, specchi antichi, libri spiritici e una tavoletta ouija. Occasionalmente Emily viene terrorizzata da immagini spettrali, sagome di presenze dalle forme umane, al limite tra visioni indotte dalla suggestione e reali entità, ospiti della maledetta abitazione. Forte anche di un metraggio limitato (75 minuti), The haunted riesce pienamente nell'intento di fare accapponare la pelle proprio per la semplicità di scrittura, resa in immagini da una regia sopraffina. Semplicemente perfetta l'interpretazione della Stevens, attrice che rivedremo, a breve, al fianco di Barbara Crampton quando sarà conclusa la post produzione di The colour of madness, horror inglese ispirato dagli scritti di H.P. Lovecraft. Stroncato sull'imdb da alcuni utenti, in realtà questo The haunted finisce per essere molto migliore dei più costosi sequel di Amityville, e dei suoi derivati. Vedere (possibilmente da soli e di notte) per credere.

"Era l’ora innominabile della notte
In cui le illusioni in un nembo delirante
Intorno al silenzioso dormiente, ondeggiano
E si muovono furtive nelle sue visioni inconsce." (Howard Phillips Lovecraft)