Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Warnings

di undying

5 stelle

Horror classico, ma suddiviso in due differenti momenti. Il genere puro subentra solo dopo oltre metà tempo, prima del quale vengono introdotti i cinque protagonisti dai complessi e approfonditi caratteri.

Da Los Angeles, Marcus (Antoine Harris) e Grace (Shannon Foster) si trasferiscono in una nuova casa in una sperduta località della California, al civico 1517 di Springcrest Road (Ojai). In vista del matrimonio Marcus, senza informare la compagna, ha acquistato ad un ottimo prezzo l'enorme costruzione, da restaurare. In soccorso della coppia, giungono gli amici Phillip e Dominic (fidanzati), accompagnati da Leah. Ed è proprio quest'ultima che, fin dalla prima notte, passa sonni turbati da incubi inquietanti, protagonista una angosciante bambina. Dominic, dopo una lite con Phillip si allontana da casa senza più fare ritorno, allarmando così gli amici che si mettono a cercarlo incontrando una pattuglia della polizia, guidata da Rashad. E proprio da questi apprendono il motivo del contenuto costo della casa; oltre trenta persone, lì dentro, sono scomparse, compresi i precedenti inquilini: una madre con la piccola figlia, quella apparsa in sogno a Leah. Le entità spettrali (per quanto spaventose) manifestano la loro presenza solo con intenzione di avvisare del pericolo che circonda i nuovi ospiti. Un serial killer, infatti, opera nelle vicinanze e sembra avere preso di mira proprio quella abitazione. Si tratta di Danny, l'unico sopravvissuto ad un suicidio di massa praticato dai componenti di una setta esoterica.

In sintesi Warnings mette assieme i più svariati tòpoi del cinema horror, partendo dalla casa infestata, passando per le sette sataniche fino ad arrivare allo slasher, con un serial killer folle (e dal look simile a quello di Jason Voorhees) alle prese con la classica final girl. Premesso che si tratta di un low budget, con scarsa dose di effetti speciali (anche splatter comunque), si avverte in questo caso come il genere sia un mezzo utilizzato dal regista per raccontare altro. La coppia protagonista è interrazziale (lei bianca, lui di colore), mentre due ospiti sono dichiaratamente gay e felicemente conviventi. E prima di arrivare all'horror, gli autori fanno passare oltre metà tempo (45 minuti) per concentrare la storia sui rapporti e sulle personalità degli sfaccettati protagonisti. Uno ad uno approfonditi in maniera psicologica come, raramente, accade. Erin Norman sceneggiatore (anche responsabile del soggetto) è praticamente al debutto, mentre il regista Demetrius Navarro si è confrontato in precedenza con la commedia. Forse è proprio a causa di questa atipica combinazione che sta alla base del film -non definibile come pienamente riuscito (anzi, probabilmente deludente per chi si aspetta un film di genere)- che riesce a incuriosire e a far proseguire nella visione, lasciando una strana sensazione di inebriante déjà-vu.