Regia di Lee Frost, Wes Bishop vedi scheda film
In una singolare scuola femminile le ragazze praticano attività naturiste, mentre con il supporto di un uomo lupo l'anziana direttrice (una drag queen) si occupa di traffici illegali. Esordio in regia per Lee Frost, maestro dei "nudies" che battono bandiera a stelle strisce.
Granny Good (Bob Cresse) gestisce la Finishing School for Girls, una scuola femminile isolata tra le montagne, nella quale le ragazze si dilettano in attività naturiste, suddivise tra tintarelle solari, esercizi ginnici e pose di nudo artistico. In maniera occulta, con il supporto di un gigantesco uomo lupo, l'arzilla nonnetta si occupa anche di un traffico illegale di superalcolici. Una ragazza, infiltrata nella scuola come studentessa per conto della polizia, cerca le prove per smascherare l'attività illegale sfruttando come momento ideale un eccentrico party, al quale partecipano anche Dracula e il mostro di Frankenstein.
Uno dei "nudie" più incredibili e inenarrabili per quanto privo di sceneggiatura e improvvisato su un set che, durando solo tre giorni, ha allietato gli occhi e la vista dei tecnici e operatori che vi hanno preso parte. Caratteristica di questo filone (già praticato in precedenza anche dal padrino del gore, H.G.Lewis) è quella di mettere in mostra ragazze spogliate, mentre sono impegnate nelle più banali (ma sensuali) attività: sotto la doccia, durante esercizi ginnici a bordo piscina (in topless a causa del troppo caldo), mentre prendono la tintarella solare o còlte in flagrante dal basso mentre salgono e scendono le scale (in una lunga e interminabile serie di scenette maliziosamente girate, con variante di ragazza su e giù per il pianerottolo). In questo senso House on bare mountain offre una sfilata di eccezionali bellezze, data l'epoca (1962) in senso "all nature" (cioè a dire prive di ritocchi estetici), fatte recitare (?) allo scopo di mettere in scena, con esaltante voyeurismo, seni abbondanti, natiche e glutei in estasianti movenze. I bei corpi nudi, sostanziosi carnalmente e valorizzati da delicati e piacevoli volti, sono l'unico motivo di interesse che può spingere alla visione del film. Rilasciato a livello internazionale solo nel 1971, in realtà è apparso sugli schermi americani nel 1962 e di fatto rappresenta l'opera d'esordio di Lee Frost (qui supportato dall'attore e produttore Wes Bishop), cineasta che si specializza poi nel genere girando per un buon decennio sexploitation di tal fatta, con l'eccezione di un nazi-erotico ante litteram giunto sui nostri schermi come Camp 7: lager femminile (1969).
"Quello che piace a un uomo degli abiti di una donna è immaginare come lei starebbe senza." (Brendan Francis Behan)
"Donna vestita: obbligo di vedere, divieto di toccare. Donna svestita: obbligo di toccare, divieto di guardare." (Jean Baudrillard)
F.P. 04/01/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 61'59")
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