Lo scorrere delle stagioni nella cittadina mantovana di Castellaro si susseguono alle stagioni della vita dei suoi abitanti. Così accanto ai giochi dell'infanzia, alle prime delusioni, ai balli sull'aia, agli amori contrastati,alle nozze felici e alla nostalgia per la giovinezza che si allontana si contrappone la vita sempre uguale con la televisione come unica compagna. L'arrivo dell'autunno con le sue piogge inaspettate cambia la vita della gente del paese mentre il fiume scorre inesorabile. La prima neve dell'inverno imbianca i tetti delle case e invita i bambini a giocare sul lago ghiacciato.
Note
Film saggio che rifiuta la forma narrativa per lasciarsi andare solo alla poesia, sfruttando pezzi dimenticati della provincia italiana e ascoltando (senza colonna sonora) lo scorrere del tempo.
Piavoli guarda i bambini giocare, i ragazzi crescere, gli adulti vivere.
Lui dipinge con la macchina da presa.
L’universo nella sfera di cristallo, il villaggio e il suo sabato, la siepe e il suo mare infinito.
La voce del paese
bambini, animali, ragazzi, ragazze
Il vagito di un bambino, la campana della chiesa.
Vociare di bambini che giocano. Un cagnetto saltella… leggi tutto
Le stagioni dell’anno, le stagioni della vita.
Franco Piavoli mette in scena per la terza volta, a 35 anni dalla prima, Le stagioni (1961), quello che fu il suo primo cortometraggio di una certa risonanza. L’idea è semplice, a differenza dell’attuazione di essa: raccontare senza soluzione di continuità lo scorrere del tempo e i suoi effetti sull’essere… leggi tutto
Un piccolo borgo, Castellaro Lagusello, frazione di Monzambano, in provincia di Mantova, fotografato nelle quattro stagioni di un anno. Ma c'è una magia (così sembrerebbe ma magari non è): è come se, di anni, ne fossero passati molti di più, i protagonisti sono prima bambini poi giovani, adulti e anziani. Ma sono le stesse persone che, per magia, sono cresciute…
Le stagioni dell’anno, le stagioni della vita.
Franco Piavoli mette in scena per la terza volta, a 35 anni dalla prima, Le stagioni (1961), quello che fu il suo primo cortometraggio di una certa risonanza. L’idea è semplice, a differenza dell’attuazione di essa: raccontare senza soluzione di continuità lo scorrere del tempo e i suoi effetti sull’essere…
Il titolo (forse un po' troppo altisonante) di questa playlist ne racchiude il suo scopo: catalogare alcune opere meritevoli (sia classiche che moderne) le quali, per un motivo o per un altro, rischiano di rimanere…
Solitamente nell'intestazione delle playlist Libri Animati inserisco il titolo originale dell'opera: siccome anche questa volta, come la precedente (2 su 4), pure l'editore Iperborea, nella scheda del libro presente…
Piavoli guarda i bambini giocare, i ragazzi crescere, gli adulti vivere.
Lui dipinge con la macchina da presa.
L’universo nella sfera di cristallo, il villaggio e il suo sabato, la siepe e il suo mare infinito.
La voce del paese
bambini, animali, ragazzi, ragazze
Il vagito di un bambino, la campana della chiesa.
Vociare di bambini che giocano. Un cagnetto saltella…
Questo film è un blues. Un poema lirico ambientato nella campagna mantovana, che si muove con una grazia unica fra le stagioni della vita, scandite dal passare del tempo. Una musica, ogni tanto, e poi solo il canto degli uccelli, il vento, la pioggia, la pianura e le voci lontane della gente, come un suono di chitarra di John Lee Hooker. Bellissimo, per chi sa vedere e ascoltare. Uno dei…
Piavoli, regista di rara sensinilità e ispirazione, era e rimane un nome appartato di vero "poeta" che invece della penna usa la macchina da presa per registrare "nero su bianco", sensazioni e sentimenti. Questa volta ha scelto di seguire in un piccolo paese come Castellaro, le stagioni della natura che scorrono parallelamente alle età della vita: l'infanzia e la primavera, la giovinezza e…
Meno emozionante del Pianeta Azzurro ma comunque sempre carico di poesia,un film dove il sovrapporsi di stagioni e ciclo della vita scorre con la lenta calma di un fiume,tra amori che passano,rughe che solcano volti fieri e la costante presenza di bambini che danno vita al futuro.
Lo scorrere delle stagioni (dell’anno, ma anche della vita) nella comunità contadina di un paesino lombardo, raccontate per immagini e suoni; le voci umane si percepiscono indistinte, perché protagonista è la collettività. Il film è altamente suggestivo, ma con un distinguo importante: i paesaggi naturali risultano di gran lunga migliori delle presenze…
Un film bellissimo,fatto di suoni, immagini e voci attraverso lo scorrere delle stagioni in un paesino del Mantovano.
Piavoli dopo Nostos e il Pianeta Azzurro ritorna ad un cinema personalissimo come nessuno fa più,intriso di sguardi e riflessioni e dotato di una forza poetica ineguagliabile.
Saluto con Catullo la primavera che mi piace soltanto perché mi riporta ai viaggi: " Iam mens praetrepidans avet vagari, iam laeti studio pedes vigescunt...".
Ci sono film in cui la natura non è sfondo, ma gioca un ruolo fondamentale. Sono film che rischiano, ma riescono ad evitare manierismo e leziosità. Bei film.
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Commenti (2) vedi tutti
Le stagioni della vita affidate a musica e immagini. Poetico!
leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75Le voci riempiono lo spazio, le immagini scolpiscono il tempo.
leggi la recensione completa di yume