Regia di Giorgio Pàstina vedi scheda film
Giovanna sta con Sergio, collega di lavoro, ma fra i due si mette il figlio del padrone della ditta, Marco. Additando Sergio come colpevole di un furto, Marco riesce a farlo licenziare e a far separare la coppia, prendendo il posto di lui nel cuore di Giovanna. I due si sposano, ma Giovanna accetta solo perchè sa di essere incinta; Marco è chiaramente l'uomo sbagliato e la situazione precipiterà molto presto.
Buongiorno tristezza era una canzone piuttosto popolare in quel momento, portata al successo da Claudio Villa al festival di Sanremo del 1954; come usava fare all'epoca, l'uscita di una pellicola ispirata al brano, che ne veicolasse ulteriormente le vendite, fu una logica conseguenza. Affidata a un regista esperto di prodottini affini, già autore di melodrammi e storielle leggere per il pubblico più vasto, Cantami "Buongiorno tristezza" vede la partecipazione di una star del genere quale Giacomo Rondinella, circondato da un cast di buonissimi caratteristi come Nino Vingelli, Carlo Giuffrè, Nino Marchesini e da due nomi di un certo rilievo: Milly Vitale e Arnoldo Foà. Una trama sentimentale a lieto fine, nulla di più, costellata di episodi patetici e drammatici: la sceneggiatura firmata da Alberto Vecchietti e Fede Arnaud non va certo per il sottile, ma il film non ha maggiori ambizioni di quelle di un'onesta ora e mezza di intrattenimento. Per Giorgio Pàstina si tratta dell'ultima regia: morirà infatti poco tempo dopo, a soli 51 anni; per Rondinella invece questo titolo significò uno stop dopo anni di superlavoro (nel solo 1955 prese parte a 3 pellicole, l'anno precedente a ben 9). Ritornerà a recitare solamente tre decenni più tardi, in Zampognaro innamorato (Ciro Ippolito, 1983). 2,5/10.
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