Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Esordio nel lungometraggio per Maselli, che con Eriprando Visconti, Aggeo Savioli, collalboratore quasi fisso del regista, stila una storia ed una sceneggiatura asciutta ed essenziale. Certo le tracce ideologiche si intravedono, ma non invadono mai il campo come invece succederà in molte altre opere di questo regista, che parte sempre con idee eccellenti, ma che poi vengono oscurate da motivi politici assordanti che fanno naufragare nel didascalismo o anche peggio tutto il film.
L'argomento è spinoso, e segue le tracce di una generazione toccata da un momento storico difficile,e che qui viene risolto con parametri anche un po' simbolici, ma abbastanza convincenti.
Una fotografia d'autore bellissima di Gianni Di Venanzo; un cast di attori e tecnico davvero strabiliante per i molti nomi che ci prendono parte: Giuliano Montaldo, Giulio Paradisi,Jean Pietrre Mocky, che diventaranno anche registi; collaborazione di Dario Di Palma e Gianni Polidoro, nell'ordine, grande direttore di fotografia e regista ed in più la presenza di Mario Girotti, giovannisimo, che poi prenderà il nome di Terence Hill con l'avvento del western all'italiana ed un piccolissima Dori Ghezzi
Siamo in una villa nella campagna milanese, nel 1943, dove una famiglia di possidenti si è ritirata per colpa dei bombardamenti. Qui vengono raggiunti dagli sfollati e nel frattempo arriva anche l'avvento del 8 settembre, che dividerà l'Italia in due.
Volto drammaticamente effica
Attore francese preso per coproduzione, comunque volto efficace, che poi passerà anche alla regia
Nel ruolo della madre, che affronta con sicurezza, pecacto il non scusatyo doppiaggio
Appoggiata dal gruppo Visconti viene scelta per questo film. sempre bellissima, ma sepre impacciata e doppiata
Esordio felice ed interessante per questo regista che già avevva fatto diversi corti e sceneggiature
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta