Regia di Norman Jewison vedi scheda film
Quello che penalizza il film sono due fattori: Jane Fonda e al derivazione teatrale, da cui nopn si stacca mai facendo delle ambientazione a dir poco superflue per evitarlo. Un film drammatico e che sfiora argomenti di non facile rappresentazione, ma che sarebbero stati la nota forte dell'operazione, il tocco non ha preso la forma giusta e quindi il film è rimasto ancorato ad una inefficace rappresentazione con punte di assoluta prevedibilità, anche se i fattore suspense viene spesso pigiato senza ottenere i risultati voluti. Errori di sceneggiatura sono evidenti, forse dovuti anche al fatto che lo stesso autore teatrale ha voluto sceneggiare la pièce, ed il regista è stato coinvolto, anche inaspettatamente nell'appiattimento totale e nella scarsa volontà di dare spessore alle interpretazioni degli attori, che spesso non erano atteggiate a riceverle, ma ha fare in modo autonomo, sciupando l'effetto stesso della storia che doveva correre su binari ben diversi. Malgrado gli sforzi tecnici, e la stessa fotografia ne è un esempio, non bastano a riafferrare il senso del dramma; tutto gira come se fosse un film poliziesco di indagine e al cosa è a dir poco fuori luogo.
Una storia nata per il teatro e che non ha nessuna funzione cinematografica, malgrado gli sforzi tecnici, che sono apprezzabili
Un regista che spesso ha lasciato tracce non qualunqui, ma qui non ha saputo dare la forma giusta e non si è riuscito a staccare da una sceneggiatura inopportuna
Assolutamnete estranea e peina di luoghi comuni, compresa la svogliatezza.
La sua professionalità va sempre oltre, anche se nell'insieme non vien inserita nella maniera giusta, ma riesce a dare la nota giusta di compensazione all'intero film.
La migliore in campo, non trascurando la Brancoft, naturalemente.
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