Regia di Norman Jewison vedi scheda film
Un racconto interessante, però estremamente esile, che pretende troppo da se stesso. Così cerca (maldestramente) di percorrere la via del giallo senza rinunciare al dramma psico-religioso; e intanto tutto muore soffocato da un'avvilente piattezza televisiva. I personaggi sono come sagome monocromatiche su una tavolozza priva di contrasti veri e propri. Il confronto dialettico va poco oltre il battibecco, e questa vicenda tutta femminile soffre un po' della costrizione dogmatica entro gli stereotipi della vergine/non vergine e della madre/non madre. Eppure, al di là della modesta confezione, questo film ha qualcosa che lo rende memorabile. C'è un aspetto della sua elementare linearità che si imprime nella mente: forse un senso del mistero che, anziché essere un'ombra indistinta aleggiante sulla storia, è, invece, un profilo ignoto che si staglia netto sullo sfondo.
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