Regia di Bertrand Mandico vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE
"Tout est à faire, rien à réfaire"
In un futuro kitsch come la scenografia di un film di fantascienza anni '60 di Mario Bava, esiste un pianeta di sole donne, conosciuto come After Blue, in cui le abitanti sono state concepite con tecniche di riproduzione artificiale ed in cui esse vivono libere in una sorta di paradiso naturale, a dispetto di un pianeta Terra ormai semi-abbandonato perché devastato climaticamente.
Un giorno però l'adolescente ribelle e impulsiva Roxy, mentre si trova su una spiaggia sabbiosa assieme alla madre parrucchiera (la peluria delle abitanti del luogo cresce soprattutto su petto e spalle, richiedendo frequenti interventi di depilazione), libera per compassione una pericolosa killer chiamata Kate Bush (si proprio come la grande cantante britannica).
Costei fa strage di alcune conoscenti inermi della donna, e le due protagoniste, subito considerate colpevoli, si mettono in viagio lungo un cammino denso di incontri particolari ed insidie, alla ricerca della fuorilegge, per cercare di fermarla.
Il percorso stravagante e scenograficamente molto retrò e futurista che ha rivelato, con l'ammirato Les Garcons sauvages, il talento di Bertrand Mandico, torna anche in questo secondo non meno bizzarro lungometraggio, stavolta coloratissimo, ma pur sempre dominato da figure androgine e ideale punto di congiunzione tra i due sessi sempre più protesi ad identificarsi in un unico corpo.
Il viaggio allicinato, tutto colori e riflessi di filtri ostentati sino al grottesco che Mandico fa intraprendere a madre e figlia (le attrici Elina Lowensohn, ormai icona di un certo cinema spudoratamente autoriale e l'ossigenata ed inquieta Paula Luna Breitenfelder), è un percorso con cui le due donne si interfacciano con paure e problematiche da cui, sino a quel momento, erano state tenute lontane proprio dalla natura incontaminata e paradisiaca di un luogo senza macchia e senza peccato.
Certo il film si dilunga sin troppo su incontri e scontri che rischiano di divenire sin troppo reiterati e ripetitivi, e non riesce a farsi carico di quella potenza stilistica che il film precedente sapeva invece gestire con cura, rendendo la vicenda sempre barocca e kitsch, ma anche appassionante con quello stile retrò che ricorda molta fantascienza di serie B anni '50, o certe rivisitazioni di questa ad opera di registi visionari alla Guy Madden.
Un film interessante e riuscito più sulla carta, che nella sua effettiva e piuttosto nebulosa e confusa concretezza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta