Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Affliction è il capolavoro di Paul Schrader. Uno dei film più belli e importanti non solo nella carriera di questo grande autore, ma anche nell’intero ambito cinematografico americano degli anni Novanta. Schrader adatta il romanzo “Tempesta” di Russell Banks, e caratterizza alla perfezione l’ennesimo personaggio maschile della sua filmografia. Wade Whitehouse (Nolte) è lo sceriffo di una piccola comunità, divorziato e con una figlia piccola che non lo ama. Disilluso, stanco e tormentato da un padre (Coburn) violento e alcolizzato che continua a vessarlo come faceva quando era piccolo. Quando un sindacalista rimane accidentalmente ucciso durante una battuta di caccia, Wade, su suggerimento del fratello Rolfe (Dafoe, narratore della storia) comincia a credere che non si tratti di un incidente ma di un omicidio, ma le cose andranno male. Affliction è quasi una tragedia greca con elementi da thriller, un film dove gli eventi si susseguono implacabili verso una spirale di autodistruzione che appare inevitabile. Il bianco candido della neve del New Hampshire, sempre costante, fa da contraltare ad una storia cupa e senza speranza. Tra tutti i personaggi di Schrader, Wade è il più tragico di tutti. Perché a differenza degli altri, per lui non ci sarà redenzione, non ci sarà salvezza. L’interpretazione di Nick Nolte è monumentale, ai limiti del sovrumano, in un ruolo di dolente sofferenza. Gli fa da spalla un altrettanto strepitoso James Coburn (giustamente premiato con l’Oscar) nella parte del vecchio e patriarcale genitore. Grandissimo film, senza se e senza ma.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta