Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Wade Whitehouse (Nick Nolte), è poliziotto in una sperduta cittadina del New Hampshire; ha un pessimo rapporto con il padre (James Coburn), individuo violento e accanito bevitore, e con la moglie, dalla quale è separato. Quando nei dintorni si verifica un incidente di caccia, Wade inizia a sospettare che dietro vi sia un omicidio; ed è così che inizia la sua discesa agli inferi..
Ancor prima che regista, Paul Schrader è uno sceneggiatore: suoi gli script di film quali "Taxi Driver" e "Yakuza", solo per citarne due. Nel 1978 Schrader passa dietro la macchina da presa: "Affliction" è il suo undicesimo lavoro da regista e, indubbiamente, rientra tra le sue opere più complete e riuscite.
Ammantato da un'atmosfera fosca e opprimente, che le ambientazioni innevate del New Hampshire non fanno che accentuare, "Affliction" è un film drammatico con sfumature tipiche della tragedia classica, e ciò si evince da diversi elementi. Il protagonista innanzitutto, che assume le connotazioni di un eroe tragico: Wade Whitehouse infatti è in lotta contro i propri demoni interiori, che si ripresentano in maniera ossessiva nella sua mente a causa di traumi dovuti ad un infanzia difficile causata dal padre violento e alcolizzato. E proprio come nella tragedia greca le colpe dei padri finiscono per ripercuotersi anche sui figli: Wade ha ereditato un'indole impulsiva e violenta che gli ha causato ripetute frustrazioni, l'ha privato dell'affetto della figlia, e l'ha trasformato in una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere alla prima occasione utile. E nonostante tutti i suoi tentativi e i suoi sforzi per migliorare la propria condizione di vita, Wade rimarrà sempre un "loser", schiacciato dalla sua stessa megalomania e dalle sue paranoie, e sarà destinato a vagare in preda al suo tormento interiore come un novello Edipo.
Schrader dirige con sorprendente sobrietà, prediligendo una narrazione lenta e distesa, alla quale fanno però da contraltare i laceranti conflitti che animano la vicenda, e che sfoceranno in un finale cupo e senza speranza.
Il cast funziona a meraviglia: Nick Nolte, in un ruolo di certo non facile, rende con grande efficacia il travaglio del suo personaggio; James Coburn (premiato con l'Oscar) interpreta con convincente adesione lo sgradevole personaggio del padre, vera anima nera di tutta la vicenda; decisivo poi l'apporto di Willem Dafoe nella parte di Rolfe, fratello di Wade, il quale interviene anche come voce narrante nel corso della pellicola; forse un po' sprecata risulterebbe Sissy Spacek, in un ruolo comunque meno definito rispetto agli altri.
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