Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Boom. Crash. Sdong. Sdoing. Bang bang. Taratarataratarata. Aaargh. Questa la sintesi del film di Stefano Sollima, uno dei nostri più o meno talentuosi italiani in vacanza negli States, destinato - alla stregua di Sorrentino o Muccino - a fare fiasco. Alla sua opera seconda in trasferta, il regista romano dimostra ancora una volta di avere mestiere e talento visivo da vendere, ma fallisce su tutta la linea quanto a capacità narrativa, traduzione di una bolsa spy-story di Tom Clancy. Al centro della vicenda c'è il dopatissimo Michael B. Jordan, al quale viene uccisa la moglie incinta da alcuni misteriosi soldati russi. Pur di agguantare gli assassini, il nostro fa squadra con i Navy Seal e un agente della CIA (Bell), scoprendo che dietro l'omicidio c'è un complotto per ravvivare i fasti della guerra fredda.
Boom. Crash. Sdong. Sdoing. Bang bang. Taratarataratarata. Aaargh. Soprattutto aaargh. Che stavolta non è l'urlo del centosettantanovesino morto ammazzato del film, bensì quello disperato dello spettatore davanti a un cinema tanto inutile quanto fracassone.
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