Regia di Stefano Sollima vedi scheda film
Attendo le prossime avventure cinematografiche di John Clark, già Kelly, con lo stesso interesse che riservo alla carriera di Bertolaso.
Dovrei ctrl (controllare), ma pure no, anche perché sono quasi certo della cosa, che poi è questa: solo in un’unica altra occasione ho assegnato un voto di ** ad un film per cui ho speso del tempo a scriverne, e si trattava del già improponibile “Vantage Point”: ecco, questo -–- che probabilmente è il punto più basso della carriera di Sergio Sollima (ACAB) regista, Taylor Sheridan (che - dopo aver lasciato "Hell or High Water" a David Mackenzie - per l'italian director già aveva scritto "Soldado", il sequel normalizzato del suo "Sicario", che a sua volta era stato poi messo in scena da Denis Villeneuve, riservando per sé la realizzazione da dietro la macchina da presa dei propri script relativi a "Wind River" e, in parte, a "YellowStone") e Will Staples sceneggiatori [che aggiornando all’oggi (dal VietNam alla Siria, col protagonista che passa dall'avere origini irlandesi a quelle dell'Africa Continentale, rimanendo un Navy SEAL: ed ecco perciò comparire un sotterraneo allagato con "piscina" e animali da cortile razzolanti nella Aleppo distrutta) la materia già non esaltante del romanzo di partenza di trent’anni prima praticamente riscrivono un’altra storia] e Brett Gelman attore [il migliore del gruppo, in una parte importante, ma secondaria, mentre alcuni degli altri interpreti - il protagonista Michael B. Jordan (che, quando prova a rifare sé stesso in "Creed" o Vince Vaughn in "Brawl in Cell Block 99" è ok, ma per il resto... E in più, non pago di ciò, ovviamente è anche produttore, assieme al deleterio Akiva Goldsman ed altri che hanno similarmente fatto della loro carriera un inno alla bruttezza), Jodie Turner-Smith ("Jett", "Queen & Slim" e il prossimo "After Yang" di Kogonada, nonché futura... Anna Bolena; da notare: i loro personaggi non sono "Friends with Benefits"), Jamie Bell, Guy Pierce (nessuno di loro è al top...) - si sono resi partecipi e complici di cose peggiori o almeno quasi] -–- è ben oltre l’improponibile: irricevibile, insolvibile, irrecuperabile [viene sorpassato pure da “the Rhythm Section”, il punto più basso della carriera (auto-cit.) di Reed Morano], e con un finale - con buona pace della giusta furia riparatrice di Francesco Artibani - alla Topolino (o alla Tom Clancy, eh, che già di suo certamente non è mica le Carré...) al cui confronto (in pratica: "U.S.A., U.K. e N.A.T.O. vs Resto del Mondo": sembra una celentanesca contro-parodia involontaria dei Super Migliori Amici di "South Park") non solo i tempi di “Romanzo Criminale - la Serie”, “Gomorra - la Serie” e “Suburra”, ma pure quelli de “la Squadra”, sembrano aggirarsi in zona Michael Mann.
"Abbiamo ricostruito una parte di Aleppo." - Stefano Sollima.
I cattivi dietro a tutto, alla fine, sono statunitensi (con complice controparte russa), ma è solo un alibi: lo sono per i motivi sbagliati (vengono criticati perché provano a infilarti una sonda anale altaniana senza lubrificante, mentre in realtà ti stanno tagliando la gola).
Le scene d'azione sono ben girate (e solo un poco più bolse che rutilanti/fluide/scattanti), à la... Villeneuve (o à la Sollima, eh), con un paio di omaggi abbastanza diretti alla guerriglia con cecchino tra le macerie civil-industriali di "Full Metal Jacket", ma purtroppo qui ci troviamo innanzi a un tentativo fallimentarmente protratto di creare una versione "seriosa" delle saghe di "Mission: Impossible" e "Jack Reacher", ché quella di Jason Bourne da questo PdV è già "d'autore" [il rapporto fra i caduti tra le fila dei "giganti verdi dei detersivi" (cit.) esportatori di democrazia made in U.S.A. e quelle dei malvagi nemici (perché) "altri" (mediorientali, russi, etc...) è, tipo, di 1 a millemila].
La fotografia è di Philippe Rousselot, il montaggio di Matthew Newman e le musiche di Jón Þor “Jónsi” Birgisson (dei Sigur Rós): su “Without Remorse” --- a parte che attendo le prossime avventure cinematografiche di John Clark, già Kelly, con lo stesso interesse che riservo alla carriera di Bertolaso (↓♥↓) post-"Consulente del Presidente per l'Attuazione e il Coordinamento del Piano Vaccini Anti-Covid della Regione Lombardia", ora "Consulente da Remoto", cioè Roma (ma preferirei Gengis Khan all'uscio) --- non mi viene in mente alcunché d’altro. Senza rimorso.
* * ¼ - 4.5
Mission (♥) Accomplished.
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