Regia di Will Gluck vedi scheda film
"Peter Rabbit 2 - Un birbante in fuga" segna il ritorno del famoso coniglio nato dalla mano della scrittrice Beatrix Potter. Nel primo episodio, uscito nel 2018, abbiamo riso delle battaglie poco cavalleresche tra Peter e la dinastia dei McGregor consumate per un pugno di foglie di lattuga e qualche succulenta melanzana. Avevamo, tuttavia, assistito alla riappacificazione tra il mondo animale ed il regno degli umani grazie all'amore sbocciato tra la pittrice Bea, protettrice dei conigli, ed il sospettoso Thomas McGregor.
Il primo film attingeva al libro "The Tale of Peter Rabbit" e metteva in scena i dissidi tra i conigli ed il fattore, come erano stati narrati in uno scorcio di inizio secolo, al figlio della domestica di casa Potter, costretto a letto durante le frequenti malattie.
Il sequel, pur seguendo le vicissitudini del coniglio, trae spunto dalla (vera) vita editoriale di Beatrix.
Potter, conobbe il successo dopo una prima edizione locale autoprodotta. La riedizione del suo libricino d'esordio fu curata, invece, da un editore di peso e con il fiuto per gli affari. Con il nuovo editore le avventure dei leprodi conquistarono visibilità e grandissima fama.
Il secondo capitolo della saga ricrea molto liberamente il sentiero che Beatrix Potter percorse per approdare al successo.
Protagonista del racconto è Bea(trix), pittrice e scrittrice sempre pronta a difendere Peter nelle frequenti liti con Thomas, nel frattempo diventato suo marito. L'arrivo sulla scena dell'ambizioso Nigel Basil-Jones, pronto a tutto per trasformare il libro della giovane donna in un franchise d'alto rendimento, complica, però, le vite di Peter e dei suoi amici.
Alla visione di "Peter Rabbit" mi era rimasta l'impressione di un film che non sapesse quale direzione prendere, un po' combattuto tra verosimiglianza e pura fantasia anche se era evidente che la seconda prevalesse sulla prima. Nel secondo capitolo, invece, le situazioni paradossali si presentano con la fluidità e l'umorismo propri di chi ha deciso fin dall'inizio il sentiero da imboccare. Il regista e gli sceneggiatori, in questo modo, si prendono tutte le libertà che vogliono facendo volare un cervo col paracadute e costruendo attorno al recupero degli amici di Peter una sequenza degna di James Bond. La sceneggiatura si sdoppia seguendo, da una parte, Bea ed il suo mellifluo editore, dall'altra, Peter e la banda di nuovi amici rapinatori conosciuti in città. I ribaltamenti nello scacchiere delle alleanze fanno parte del gioco orchestrato dall'abile e truffaldino Barnabas, un coniglio anziano che vuol mettere a segno il colpo di una vita per poi campare di ozio e agiatezze. L'incontro tra Peter e Barnabas, non serve dirlo, aiuta il coniglietto a riconsiderare il proprio ruolo e le proprie priorità all'interno della famiglia allargata che condivide con gli altri animali della fattoria. Il discorso vale anche per Bea che, di fronte al fascinoso Nigel ed investita da un inaudito successo, deve ritrovare le sensazioni letterarie perdute al cospetto del danaro e di un auto da corsa. Il nemico si svela essere il più prezioso degli amici mentre colui che si credeva dalla propria parte si manifesta in tutte le sue debolezze. Will Gluck dirige e scrive con molta ironia questa storiella di amicizia tra animali ed umani. L'amicizia, quella vera, sale sugli scudi un pò alla volta, la giocosa simpatia dei conigli sprizza dalla bocca piena di caramelle di Coda Tonda e dal pacchiano tentativo di Thomas di rotolare nel prato.
Peter Rabbit al quadrato è un'avventura semplice ma che con humor sottile ride del mondo dell'editoria, dei fenomeni letterari, dei franchise: un universo a cui lo stesso Peter non riesce a sfuggire, tra film, cartoon e merchindise.
Cinema Teatro Comunale Tesero - Tesero (TN)
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