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Est - Dittatura Last Minute

Regia di Antonio Pisu vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Est - Dittatura Last Minute

di Andreotti_Ciro
7 stelle

A poche settimane dal crollo del Muro di Berlino, un trio di amici: Pago, Rice e Bibi; decide di partire dalla natia Cesena per una decina di giorni di vacanza in est Europa. Arrivati a Budapest i tre decidono di aiutare Emil, un profugo rumeno, che preoccupato per la sua famiglia domanda loro di consegnare una valigia alla moglie e alla figlia che risiedono a Bucarest. Da quel momento il loro viaggio in direzione Romania si trasforma in un’analisi sullo stato nel quale versano gli abitanti di quei luoghi. 

 

Liberamente ispirato dal romanzo scritto a quattro mani da Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi “Addio Ceausescu. Tre giovani romagnoli alla scoperta e all'avventura oltre la Cortina di Ferro" e narrato fuori campo dalla voce di Ivano Marescotti, la pellicola diretta da Antonio Pisu, attore trentasettenne qui alla sua seconda regia, rappresenta fedelmente l’agonia delle popolazioni dell’est Europa a un passo dalla fine delle rispettive dittature e della ricerca di aiuto che queste intravedevano nei volti di tre Cesenati certi di passare le vacanze girando fra monumenti e la disponibilità delle ragazze locali e invece si trovarono invischiati in storie piene di soprusi e miseria, non umana ma economica. A impersonare i tre amici: ‘Lodo’ Guenzi, membro del gruppo Lo Stato Sociale, e i due giovani attori Matteo Gatta e Jacopo Costantini, entrambi con alcuni anni di teatro sulle spalle, tutti capaci di calarsi nelle peregrinazioni dei tre venticinquenni romagnoli che a Est portarono la loro Cesena e ne tornarono inevitabilmente cambiati al termine di un viaggio nato quasi per gioco, o come diceva Pago alla fidanzata: “alla ricerca di una dimensione capace di modificarmi”, e terminato con la fame di quelle popolazioni vessate da uno stato di Polizia e le canzoni di Albano e Romina a fare loro da sottofondo sognando la libertà dell’ovest incarnato dalla nostra penisola. Pisu, con l’aiuto dei tre protagonisti, riesce a restituire la fine di una decade e i sogni di una generazione che in bilico fra l’adolescenza e l’età adulta cambierà la propria prospettiva sul mondo. Piacevole sorpresa fuori concorso della Mostra di Venezia 2020 e al tempo stesso un’occasione persa per una pellicola snobbata dalla distribuzione in sala ma da recuperare per tutti coloro che amano le narrazioni on the road a metà fra Le vite degli altri e Good Bye, Lenin!

 

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