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La nave dei dannati

Regia di Stuart Rosenberg vedi scheda film

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La recensione su La nave dei dannati

di trebby
10 stelle

Al di la dell'accurata ricostruzione storica di un tragico evento realmente accaduto, la trama rispolvera il tipico canovaccio del cinema anni 70, il film in questione sembra Airport 75 (1974), Cassandra Crossing (1976), Airport 77 (1977) ed Airport 80 (1979); in sostanza prendiamo un aereo da passeggeri, o un treno passeggeri o in questo caso una nave passeggeri, descriviamo con cura i passeggeri raccontandone la vita, i sentimenti, le esperienze, le passioni, le delusioni e via discorrendo, facciamo in modo che lo spettatore si affezioni al personaggio ed infine facciamo in modo che il mezzo di trasporto sul quale viaggiano venga colpito da un cataclisma che metta in pericolo la vita di tutti i passeggeri mettendo in apprensione lo spettatore. Ovviamente i passeggeri devono essere interpretati da stelle del cinema, non certo da il primo che passa, in modo che lo spettatore riconosca immediatamente il volto di un interprete popolare e ci si affezioni ancora di più. In questa pellicola troviamo molte stelle: Faye Dunaway, Oskar Werner, Max Von Sydow reduce dal successo dell'esorcista, Malcolm Mcdowell reduce dal sucesso di arancia meccanica, Orson Welles, Ben Gazzarra, James Mason Fernando Rey reduce dal successo del fascino oscuro della borghesia, tra l'altro pure qui interpreta un uomo ricco, potente, borioso, tracotante ed ipocrita, infine l'icona sexy Laura Ghemser, attrice molto in voga nel cinema italiano di quegli anni. Il ricco cast a mio avviso rende superba la pellicola, che come un diesel parte piano per raggiungere un ritmo serrato ed avvincente verso la fine. La scena del tentato amutinamento da parte degli ebrei con Oskar Werner che riporta la calma facendo ragionare i ribelli terrorizzati dall'idea di finire in un campo di concentramento, a mio avviso è un capolavoro nel capolavoro, poco dopo il comandante interpretato da Von Sydow confida a Werner che pur di non riportare gli ebrei ad Amburgo è disposto a far affondare la nave nel canale della manica, anche in questo caso la pellicola raggiunge un livello di pathos tale da tenere lo spettatore incollato allo schermo nel timore di una tragedia sopratutto perchè più volte Werner confida al comandante che i passeggeri della nave preferiscono gettarsi in mare rischiando un probabile annegamento pur di non tornare ad Amburgo ed essere accolti dalla famigerata ghestapo. Il film narra una vicenda vera: il 13 maggio del 1939 dal porto di Amburgo parte una nave carica di ebrei tedeschi che sperano di poter chiedere asilo politico al governo cubano, il viaggio in realtà è una farsa propagandistica orchestrata dal ministro della propaganda Goebles, non a caso una volta arrivati a Cuba il presidente cubano nega lo sbarco ai profughi ed il comandante è costretto a riportarli in Germania salvo un colpo di scena finale. Il film ricorda un pò la vicenda dei naufraghi africani raccolti dalle ONG nel canale di Sicilia, i quali una volta approdati nei porti siculi non possono sbarcare. Nella pellicola si nota il dolore da parte di questi ebrei nell'abbandonare una patria che li ha ripudiati, tuttavia man mano che la nave si avvicina alle coste cubane la Germania e le sue gigantesche metropoli come Amburgo e Berlino sembra sempre di più un remoto pianeta, il panico che assale i passeggeri nel momento in cui il comandante accende i motori per tornare in Germania viene descritto in maniera magistrale, l'accensione dei motori viene descritta come un piccolo terremoto con i bicchieri che vibrano ed un sordo brontolio che sale dalle viscere della nave. Certo in questa pellicola ci sono forse un paio di piccoli errori: i marinai descritti come dei giovani malati di sesso ed una scena oggettivamente molto difficile che forse poteva venire meglio, tuttavia sono sciocchezze il film merita un bel 10 e lode.

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