Regia di Maurizio Zaccaro vedi scheda film
Ottimo film sul dramma della schiavitù dei profughi in Italia.Dovrebbe vederlo anche Richard Gere.
Finalmente dopo tante, forse troppe , mediocri commediole italiane sull'immigrazione incontrollata, ecco un film serio, basato fedelmente su un libro autobiografico, che affronta il tema della tratta degli schiavi in modo drammatico e realistico.Questo film ci fa comprendere , come dicono il Papa e il Presidente Mattarella, che non serve a niente costruire muri come invece fanno, tristemente ,Trump e Orban, peraltro gravando sul bilancio dei loro paesi.Infatti avete mai visto un profugo chiedere l'elemosina davanti al Quirinale e al Parlamento?O al Comune?Eppure non ci sono né mura,ne recinti con filo spinato, o campi minati , usano forse ultrasuoni?Per caso avete mai fatto la prova a mendicare davanti una banca qualsiasi?Una qualsiasi guardia giurata è sufficiente ad allontanarci con forzata gentilezza.Lo stesso avviene davanti alcuni ipermercati, efficacemente protetti da uomini della security.Mentre i mini-market, che non possono permettersi vigilanti, sono appestati da profughi stranieri che impediscono persino ai poveracci italiani, sempre più in aumento, di chiedere anche loro l'elemosina. Se tutto questo è facilmente attuabile, senza alcun muro, è possibile anche impedire lo sbarco dei profughi sulla terraferma come fanno, ad esempio , Malta e la Spagna,senza alcun spargimento di sangue.Cio' impedirebbe sia le morti in mare, sia ai cittadini italiani d'impoverirsi ulteriormente con buona pace per i nostri imprenditori schiavisti e per l'ingenuo Richard Gere, cui consiglio vivamente la visione di questo film mettendosi nei panni di questi nuovi schiavi.Un' ulteriore soluzione, sempre a scapito degli schiavisti italiani, sarebbe quella di continuare accogliere tutti senza alcun limite ma facendoli arrivare senza alcun rischio ed avendo rispetto per le loro vite, andandoli a prendere non con dei gommoni o barche, ma con vere e proprie navi e magari aerei e prima di sfruttarli nei campi, e non solo ,obbilgare gli imprenditori ad assumerli regolarmente con contratti, buste paga e diritti sindacali di livelli europei e quindi umanamente sostenibili.Ma così facendo nessun imprenditore li farebbe arrivare più in Italia, per cui , a queste condizioni ,tanto varrebbe assumere gli italiani ponendo così fine alla tragedia dei falsi e disumani viaggi della speranza.
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