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Melodie immortali - Mascagni

Regia di Giacomo Gentilomo vedi scheda film

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La recensione su Melodie immortali - Mascagni

di mm40
4 stelle

Gli anni giovanili di Pietro Mascagni, compositore in cerca di notorietà che subisce l’affronto di essere cacciato dal conservatorio di Milano, e quello del destino di veder morire il figlio piccolissimo. Dirigendo la filarmonica di Cerignola troverà la stabilità per comporre la leggendaria Cavalleria rusticana, e vedrà quindi decollare la sua carriera.

Il produttore Maleno Malenotti scrive il soggetto: la storia degli anni giovanili del compositore Pietro Mascagni fino alla consacrazione venutagli dalla Cavalleria rusticana, sostanzialmente – a quel punto occorre un buon regista, di sufficiente esperienza nel cinema popolare, ed ecco che la scelta ricade su Giacomo Gentilomo, non un esperto di pellicole musicali, ma fresco di realizzazione del biografico Enrico Caruso, leggenda di una voce, altra produzione di Malenotti. E il risultato è accettabilissimo: un’ora e mezza scorrevole e gradevole di vero e proprio melodramma con picchi drammatici intensi e un’esasperante ricerca di un lieto fine, naturalmente, puntuale; a firmare la sceneggiatura sono stati in cinque, ovvero il regista, Ivo Perilli, Liana Ferri, Giovanni Soria e Piero Pierotti. In quel momento il protagonista Pierre Cressoy era una garanzia: non delude infatti, ma funzionano bene anche gli altri elementi centrali del cast, da Carla Del Poggio a Nerio Bernardi, citando anche Enzo Biliotti, Giovanni Grasso, Nino Vingelli e Vera Molnar. La voce del narratore esterno è quella di Arnoldo Foà. Ampio spazio, doverosamente, alle musiche del compositore; quelle originali sono comunque di Nino Rota. 4,5/10

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