Regia di Franco Zeffirelli vedi scheda film
Dalla sua autobiografia, Zeffirelli racconta l'amore per l'arte e l'assurdità delle dittature e dei pregiudizi raziali e nazionalistici con una sincerità e un trasporto che rischiano di apparire troppo ingenui e a volte stucchevoli, complice purtroppo una fotografia leccata e passata a lucido; la visione delle bellezze artistiche e paesaggistiche è accurata ma anche cartolinesca. Tuttavia il film restituisce anche momenti arguti (le rimostranze delle signore inglesi sempre con la risposta pronta) o intensi (la presa di coscienza di Lady Esther ma soprattutto la difesa delle torri di San Gimignano dai nazisti): il merito va in gran parte alla scelta delle smaglianti attrici femminili piene di vita, la brava e affascinante Cher, la altezzosa ma in fondo simpatica Lady Esther della grandiosa Smith, la spumeggiante Dench, la dolce Plowright. Mediocre la ridicola caratterizzazione di Mussolini da parte di Spadaro, che si ritorce su lui stesso. 6 1/2
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