Regia di Roger Pigaut vedi scheda film
Francois Nolan esce di prigione dopo quindici di anni di reclusione. Dopo un colpo andato a segno una telefonata lo incastrò e il fratello complice venne ucciso. Perse Pierre e Madeleine, la donna che ora sta con il medico Michel Saint Rose. Nolan è convinto che sia stato uno dei quattro soci della rapina. Lea e il vecchio Juliani si offrono come pacieri ma non se ne fa nulla e il regolamento dei conti è solo all’inizio.
Lo sceneggiatore André G.Brunelin e il regista Roger Pigaut tracciano il solco deciso e sicuro del polar non molto originale ma intrigante e intrecciato a dovere. La trama nasconde bene gli assi nella manica che si chiamano tradimento, vecchi codici morali, inganni, amore perduto, gelosia, vendetta…Nolan è il classico duro alla Gabin versione vilain, ottimamente interpretato da Serge Reggiani, il quale è testardamente convinto di agire nel giusto ma si accorgerà alla fine di aver commesso un errore e aver sottovalutato un elemento. Jeanne Moreau è la malinconica Madeleine, donna che ama i cavalli della Normandia e le soluzioni non facili, stop-frame di dolore. Simone Signoret è Lea, rassicurante e materna moglie dell’invalido Juliani (il grande Charles Vanel) e custode di Nolan, fin dove è possibile. La modalità con cui vengono uccisi gli ex sodali di Francois è il nucleo centrale e fondante della pellicola, con il vertice raggiunto dall’uccisione del killer psicopatico nella vetreria Charles Costa oppure le più ragionate eliminazioni del duo Gilbert e Zampa (il sempre ficcante Marcel Bozzuffi) coordinate dal loro assistente. Il guercio Valberg (l’inquietante Michel Bouquet), è lui il personaggio cardine, il bastardo della vicenda, infido come un serpente, disfattore di destini e di romanticismi impossibili per un genere e per CONTO ALLA ROVESCIA.
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