Regia di Massimo Martelli vedi scheda film
Muzungo solo in apparenza e nella fase iniziale induce a pensare ad un film frivolo composto da sketch umoristici, in realtà è un film che con leggerezza (da non confondersi con la superficialità) affronta argomenti seri e gravosi ed induce a pensarci sopra, riflettere pur divertendosi. E di ingredienti ne contiene molti, che sarebbe persino difficile farne un elenco esaustivo, potete immaginare per i tre protagonisti, tutti personaggi italiani, due attempati animatori turistici e la figlia di un miliardario, cosa significhi trovarsi dispersi al centro dell’Africa e vivere per alcuni giorni in una misera missione dotata di ambulatorio medico e presidio sanitario (che quindi richiama tutti gli abitanti della regione ed in più somministra le vaccinazioni), guidata da un anziano e malato prete ed alcune suore, con una miriade di bambini che ci vivono e frequentano la scuola della missione. Da un iniziale impatto assolutamente negativo, gradualmente si passa ad un coinvolgimento umano ed emotivo sempre più intenso, con netta differenziazione tra i tre personaggi, Giobbe Covatta ovviamente è quello maggiormente coinvolto, diverrà il principale collaboratore della missione, divenuta ormai parte essenziale ed irrinunciabile della sua vita, qualcosa che finalmente gli fornisce un senso profondo, molto meglio che cercare di animare ospiti annoiati di villaggi turistici. Per l’altro collega, Paolo Maria Veronica, il coinvolgimento è più ostico, essendo maggiormente egoista ed opportunista, preferisce mirare all’ereditiera, insidiandola sessualmente, pensando di avere delle chances, ma finirà anche lui per legarsi affettivamente al luogo. La più distaccata e superficiale dei tre rimarrà Emanuela Grimalda, la terza compagna di sventura, quella che più a lungo manifesterà i segni del condizionamento della cosiddetta civiltà consumistica, arida e greve nei suoi interventi da parvenu si renderà sgradevole a lungo prima di effettuare anche lei qualche cambiamento positivo. L’elemento dinamico della trama che cambierà più rapidamente la situazione sarà l ‘arrivo di un vescovo in visita alla missione, ma non aggiungo altro, perché il film merita di essere visto, uno di quei rari film in grado di suscitare emozioni.
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