Regia di Peter Berg vedi scheda film
Siamo agli sgoccioli dei (ruggenti?) '90, la commedia nera è ormai sdoganata nelle forme più disparate.
Questo Very Bad Things riesce a brillare a modo suo nella melma di fine secolo e lo fa uscendo dal recinto puritano delle produzioni statunitensi: attenzione, non è poco.
Festa con il morto per il mucchio selvaggio middle-class composto dal futuro sposo Kyle Fisher e i suoi quattro compari più fidati, tra cui due fratelli che sotto sotto si odiano. La festa d'addio al celibato a Las Vegas prende una piega inaspetta, ne viene fuori il lupo (o l'agnello) sopito dietro l'apparenza e il piattume borghese.
Divertente domino dove i sensi di colpa giocano al massacro con i personaggi.
Regia rabbiosa per l'esordiente Peter Berg che evidentemente aveva l'unico compito di consegnare una perla per poi tornare a spalare letame.
Cast scatenato, perfino Cameron Diaz entra in parte: è la sposa nevrotica del protagonista, disposta a trasformarsi in una macchina da guerra pur di mandare in porto un matrimonio perfetto. Il contrappasso che le riserverà il finale è da incorniciare.
Slater non riceveva un ruolo tanto azzeccato dai tempi Heathers (Schegge di Follia).
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