Regia di Peter Berg vedi scheda film
Graffiante commedia nera? Corrosiva satira di costume? No, solo un film rivoltante e insostenibile, che sfonda ogni limite di disumanità e crudeltà (soprattutto da parte del regista). Questi in fatti pare essersi divertito a narrarci quelle atrocità assortite, tanto più terrificanti per il modo con cui vengono compiute. Pare abbia girato il film con un ghigno maligno sulla bocca e abbia tentato di violentare gli spettatori che hanno ancora qualche traccia di orrore per il male (tra cui sono io, ma non mi lascio violentare). E’ fuori di ogni discussione il fatto che il film sia un eccesso assoluto, soprattutto per l’improbabile accumulo di efferatezze, di odio e di crudeltà. L’omicidio del negro è qualcosa di spaventoso, quello della vedova è raccapricciante, e quando Cameron Diaz (ma non era quella delle commedie brillanti?) massacra il tizio sul pavimento decisi di interrompere, ma desistetti solo per scrivere questo commento. Lì il regista sembra dirci ghignando, con sottile piacere: pensavate forse che lei fosse migliore degli altri? No, è forse peggio…. I personaggi fanno tutti schifo come tipi umani, e non manca sarcasmo contro la religione (qui l’ebraismo): il tizio ha degli scrupoli sul come seppellire i cadaveri, dopo che il l’ucciderli e il farli a pezzi non gli ha suscitato remore morali di sorta. Il finale patetico vorrebbe forse essere divertente, ma è solo ripugnante come tutto il resto del film. Non mi si venga a dire che questa è solo una satira su certi mali sociali, a mo’ di critica. E’ una rappresentazione del male compiaciuta, complice, indifferente, che strizza l’occhio all’orrore. Pertanto non merita rispetto né legittimazione. Mai più guarderò un film su consiglio quando il mio naso sensibile mi suggerisce di lasciar perdere.
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