Regia di Tom Shadyac vedi scheda film
Più che di medicina "umana" o "alternativa", questo film parla, purtroppo, di un approccio ingenuo e superficiale al dolore fisico e psichico. Un conto è la sensibilità e la propensione all'ottimismo e al sorriso, un conto è la comicità che si arroga il potere di esorcizzare la sofferenza. Non convince la performance di Robin Williams, troppo giullaresco, troppo simile al "Mork" dei suoi esordi. La scena in cui lui, travestito da angelo, ridicolizza la morte davanti ad un malato terminale è un brano cabarettistico di gusto assai dubbio.
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