Regia di Marshall Herskovitz vedi scheda film
Una storia vera. Nella Venezia del XVI secolo le donne povere, anche se belle, non potevano aspirare a matrimoni con uomini ricchi e nobili. Ma Veronica Franco (una spigliata e fierissima McCormack), innamorata del senatore Marco Venier, seguendo i consigli di mamma Jacqueline Bisset, s’impone per intelligenza, estro e avvenenza, inventando una nuova tipologia di cortigiana, metà poetessa, metà puttana. Il kolossal che reinventa la famosa città lagunare fra Cinecittà e computer, è talmente kitsch da risultare persino simpatico: i cardinali pagano per sonore “episcopate” (la citazione è letterale) e le apprendiste “stregone” imparano la fellatio come la Davis in “Celebrity”. “Dangerous Beauty” indica il definitivo (dopo svariate “prove”) titolo originale parafemminista: come dargli torto, visto che la protagonista sfida il mondo e le sue convenzioni con sonetti che neanche Riondino?
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