È un tipico sabato sera di fine millennio e a Marco, un diciassettenne romano, tutto va storto: la ragazza lo ha lasciato, gli hanno rubato il motorino sotto il naso, sono le tre di notte e il padre lo aspetta per fargli una ramanzina. Gli rimprovera la mancanza di responsabilità, mentre Marco non sopporta più la sua severità. Per magia i due si ritrovano negli anni Sessanta e così il padre di Marco ha la possibilità di fare vedere a suo figlio che è stato giovane anche lui.
Note
Carlo ed Enrico Vanzina, dopo una serie di pellicole inguardabili persino dal loro pubblico, ritentano l' "operazione nostalgia" che gli era riuscita nel 1983 con "Sapore di sale". Regia complessata nei confronti dei "nemici americani" ma un copione che tutto sommato regge la povertà di mezzi tecnici e creativi. Quotidianità vissuta, un po' alla Nando Cicero e un po' alla Sordi, in una Roma meno trafficata d'auto ma già affollata di vespe e vespini. Nulla di emozionante, ma qualche volto e caratterizzazione da vecchia commedia all'italiana.
Dopo l’ennesimo e futile litigio col padre, un ragazzotto della Roma bene di fine millennio si ritrova catapultato negli anni sessanta, nel bel mezzo dell’educazione sentimentale dell’allora liceale babbo. Con un rapido stacco di montaggio quasi unico nella nostra cinematografia, dalle intenzioni fantasy intimiste e dai risultati più che casarecci, i fratelli Vanzina… leggi tutto
DOPO UN INIZIO SCONFORTANTE SI VIENE CATAPULTATI SENZA UN PERCHE' NEGLI ANNI'60 E CON NOI IL PROTAGONISTA.ROBA DA DARE DI MATTO.LA REGIA E' OPPRESSIVA E TROPPO LEGATA A STANDARD TV,GLI ATTORI SONO DEGLI INCAPACI.LA SCENEGGIATURAE' UNA TORTURA E POI PERCHE RICICLARE IL SOLITO TEMA IN 100 FILM?FORSE I FRATELLI VANZINA SAPRANNO RISPONDERMI...UN CESSO DI PELLICOLA. leggi tutto
Film diretto dai Vanzina, "Il cielo in una stanza" si svolge inizialmente negli anni 90 e vede un ragazzo romano che è fuori con gli amici (si presume un sabato sera), questo subisce il furto del suo motorino ed è costretto a tornare tardi accompagnato da un amico, nel frattempo il padre del ragazzo era in ansia essendo il tipo di genitore oppressivo e ansioso,…
Dopo l’ennesimo e futile litigio col padre, un ragazzotto della Roma bene di fine millennio si ritrova catapultato negli anni sessanta, nel bel mezzo dell’educazione sentimentale dell’allora liceale babbo. Con un rapido stacco di montaggio quasi unico nella nostra cinematografia, dalle intenzioni fantasy intimiste e dai risultati più che casarecci, i fratelli Vanzina…
I Vanzina provano ad uscire dal trash che solitamente fanno con questo filmetto che sembra molto più adatto allo schermo televisivo che a quello cinematografico. Gli interpreti (a parte, forse, Germano) sono abbastanza scadenti e la storia è piena di buchi di sceneggiatura che è impossibile non accorgersene (il padre sa tutto del suo futuro ma non ricorda avvenimenti che succedono di lì a…
Stavolta parliamo di viaggi nel tempo, ma non citeremo le pellicole più famose come RITORNO AL FUTURO o LA MACCHINA DEL TEMPO, perchè dotati di una spiegazione scientifica talmente razionale e fondata da far quasi…
Un padre aspetta che il figlio rincasi. Il ragazzo arriva accompagnato da un amico. Gli hanno rubato lo scooter. A questo punto segue un litigio e il padre, per dimostrare al figlio di essere stato anche lui da giovane un simpatico scavezzacollo lo riporta indietro con sè ai tempi della propria gioventù...E questo è l'inizio del film con il quale Vanzina torna nei territori…
Curioso esperimento per i Vanzina: un film semi-serio, una commedia dal retrogusto amarognolo di nostalgia per la gioventù andata, ambientata non a caso ai tempi in cui i figli di Steno potevano spassarsela allegramente per Roma, frequentando il jet set ed i luoghi dei vips. Anche il cast è riadattato per l'occasione: c'è Elio Germano e non Massimo Boldi, c'è Ricky…
Considerando che questo è un film dei Vanzina, direi che poteva essere decisamente peggiore, anche se forse la sufficienza è un premio un pò eccessivo, ma almeno per una volta non sono stati cafoni, ma hanno portato un pizzico di sentimentalismo al centro di una commedia, sicuramente non originale, ma almeno accettabile. Già questo per loro pare un risultato incredibile in questo periodo, ma…
I fratelli Carlo ed Enrico Vanzina hanno una strana nomea: fanno incassare. E' vero, anzi, è stato vero, specialmente quando giravano "Sapore di mare", "Vacanze di Natale" e i vari cinepanettoni etc. Ma poi? E poi…
DOPO UN INIZIO SCONFORTANTE SI VIENE CATAPULTATI SENZA UN PERCHE' NEGLI ANNI'60 E CON NOI IL PROTAGONISTA.ROBA DA DARE DI MATTO.LA REGIA E' OPPRESSIVA E TROPPO LEGATA A STANDARD TV,GLI ATTORI SONO DEGLI INCAPACI.LA SCENEGGIATURAE' UNA TORTURA E POI PERCHE RICICLARE IL SOLITO TEMA IN 100 FILM?FORSE I FRATELLI VANZINA SAPRANNO RISPONDERMI...UN CESSO DI PELLICOLA.
Carlo ed Enrico Vanzina, dopo una serie di pellicole inguardabili persino dal loro pubblico, ritentano la carta “operazione nostalgia” chiudendo idealmente il dittico aperto nel 1983 con “Sapore di sale”. Ancora Gino Paoli come ispirazione, ancora una regia complessata nei confronti dei “nemici americani”, ma un copione che tutto sommato regge all’urto della povertà di mezzi…
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Commenti (2) vedi tutti
Storia interessante e carina, non male l'idea del confronto padre-figlio entrambi adolescenti. Ma l'insieme è troppo anonimo e melassoso.
commento di Utente rimosso (Luke Vacant)E' carino, ma ha tutta l'aria di essere un film er la Tv, più che un film per il grande schermo. Comunque, non è bruttissimo.
commento di Utente rimosso (Titanic900)