Regia di Charles Klein vedi scheda film
Il più fedele adattamento cinematografico del racconto breve di Edgar Allan Poe: Il cuore rivelatore. Probabilmente anche la prima versione in assoluto, girata nel 1928 da un regista di cinema d'avanguardia americano, fortemente influenzato dall'espressionismo tedesco (in particolare quello di Robert Wiene).
Ossessionato dall'occhio di un anziano (William Herford) convivente, un uomo (Otto Matiesen) arriva a compiere un delitto, seppellendo poi il corpo della vittima sotto il pavimento di casa. Al mattino due agenti di polizia bussano alla sua porta, indirizzati da un vicino che ha udito gridare durante la notte.
The tell-tale heart: scena
"This is a story, as reladed by an insane man, and presented thusly, as the events recorded them-self in his distorted mind."
"True! - nervous - very, very dreadfully nervous I had been and am; but why will you say that I am mad? hearken! And observe how calmy - how healthily I can tell the whole story."
"È impossibile dire come quell'idea sia entrata per la prima volta nel mio cervello. Una volta concepita essa mi perseguitò, giorno e notte. Scopo non ve n'era, passione non ve n'era. Io amavo quell'uomo. Non mi aveva fatto un torto, non mi aveva mai insultato. Quanto al suo denaro... io non lo desideravo affatto. Credo che fosse il suo occhio. Sì, era questo. Uno dei suoi occhi assomigliava a quello di un avvoltoio. Un occhio azzurro, pallido. Con una maglia, un velo sopra. Ogni volta che esso cadeva su di me, mi si gelava il sangue. Così a gradi, molto lentamente, giunsi alla risoluzione di togliere la vita all'uomo. E liberarmi per sempre di quell'occhio. Voi pensate che io sia pazzo? No. I pazzi agiscono d'impulso. Senza prudenza, senza premeditazione. Avreste dovuto vedere con quale saggezza, con quale cautela, con quale dissimulazione mi misi all'opera... quella notte."
(Didascalie iniziali)
The tell-tale heart: William Herford
Quando il cinema espressionista incontra Edgar Allan Poe, la simbiosi può anche dare luogo a un piccolo capolavoro. Questa prima (forse in assoluto) fedele riduzione del racconto di Allan Poe (si apre con una lunga didascalia che è una riproposizione del testo originale), è impreziosita da una splendida scenografia, ispirata a quella de Il gabinetto del dottor Caligari (Robert Wiene, 1920): muri angolati e porte sbilenche, ombre in proiezione sulle pareti che sovrastano i protagonisti, sovrapposizioni di teste urlanti, lettere e dettagli di occhi.
The tell-tale heart: interni sviluppati con geometria espressionista
Le immagini si intrecciano in un vortice di paranoico delirio, del tutto in linea con il testo. L'interpretazione di Matiesen è assolutamente memorabile, anche in virtù di un physique du rôle che lo apparenta non poco, per fisionomia, allo scrittore di Baltimora. I tentativi di rendere per immagini il suono angosciante del battito cardiaco, fatto con sovrapposizione del cuore palpitante sull'ormai folle omicida, rende più angosciante la scena non facendo rimpiangere l'assenza della parola. Nelle limitazioni del metodo, dovuta alla carenza tecnica che impone il muto, Charles Klein e Leon Shamroy (quest'ultimo, co-regista non accreditato) realizzano un cortometraggio impeccabile, che sfiora la perfezione grazie a trucchi di sovrimpressione e trovate (la lente d'ingrandimento sugli occhi, avente per la giustizia funzione di "test della verità") che lasciano il segno.
The tell-tale heart: Otto Matiesen
"Non vi ho già detto che la pazzia di cui mi ritenete affetto è soltanto un'estrema acutezza dei sensi?"
(Edgar Allan Poe)
The tell-tale heart (Charles Klein e Leon Shamroy, 1928)
F.P. 29/07/2021 - Versione visionata con didascalie in inglese (durata: 20'38")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta