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GlassBoy

Regia di Samuele Rossi

Con Andrea Arru, Loretta Goggi, Giorgio Colangeli, Giorgia Wurth, Massimo Di Lorenzo, David Paryla, Pascal Ulli, Rosa Barbolini... Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (14)

Trama

L'undicenne Pino non può uscire di casa, non può stare in mezzo ai suoi coetanei perché la sua salute non glielo permette, correrebbe troppi rischi. Ma è anche evidente che Pino è circondato da adulti che non vogliono che prenda il volo, che hanno paura che soffra perché in realtà hanno paura di soffrire per questo inevitabile distacco. E anche Pino si è convinto che vivere sia rischioso, che sia preferibile chiudersi nella sua meravigliosa cameretta che simula la vita senza i rischi della vita. Ma il colorato luna park della sua camera non basta più e Pino sfida la sua fragilita?, le paure dei genitori e le ossessive convinzioni della dispotica nonna, per salvare da una pericolosa trappola della gang avversaria gli SNERD, il gruppo di 4 stravaganti ragazzini uniti per la pelle che osserva fin da piccolo. Pino, animato da uno sfrenato desiderio di liberta? e da un coraggio senza limiti, inizia così la sua avventura nel mondo, intenzionato a dimostrare a tutti che anche lui puo? vivere una vita come gli altri ragazzi.

Curiosità

LA PAROLA AL REGISTA

"Quando ho cominciato a lavorare a Glassboy avevo in mente da un lato alcuni riferimenti ormai leggendari della cinematografia di genere, in particolare del cinema per ragazzi quali Stand by Me - Ricordo di un'estateE.T. L'extraterrestreI Goonies, dall'altro opere appartenenti al mio background cinematografico europeo, più attento alla forma e alle tematiche sociali. La sfida era davvero nel connubio di questi due mondi: raccontare il mondo ad altezza bambino e al contempo farlo attraverso uno specifico linguaggio di genere, riportandolo in modo netto al centro delle mie intenzioni creative e lavorando prevalentemente nella direzione della fiaba e del realismo magico.

Tutto è cominciato quando fra le mie ricerche mi sono imbattuto nel libro di Fabrizio Silei, Il bambino di vetro, a fine 2014. L'innamoramento è stato immediato. Da quel momento, un lavoro di approfondimento, scrittura e adattamento con l'obiettivo di calare la dimensione narrativa dell'opera ai giorni d'oggi, modificandone ampiamente personaggi e drammaturgia ma senza volerne tradire i presupposti principali. Ecco perché la storia di Pino mi è rimasta sulla pelle: l'avventura di un bambino di undici anni con una malattia limitante che cerca disperatamente il proprio posto nel mondo. La sua voglia di vivere è così intensa che nemmeno la minaccia della morte può trattenerlo dallo spingersi oltre i propri limiti.

Pino, nella prima parte del film, è spesso ripreso dietro qualcosa: uno schermo, la fotocamera del suo telefono, un casco, la fessura di una porta, una tenda, la finestra di una macchina. C'è sempre qualcosa che impedisce a Pino di partecipare a ciò che avviene nel mondo. All'opposto di questo meccanismo la passione di Pino per i supereroi e per i fumetti, unico veicolo attraverso il quale il bambino, disegnando, cerca di evadere dalla sua realtà per sentirsi parte del mondo esterno. L'immaginazione e la fantasia diventano quindi gli unici modi attraverso cui proiettarsi altrove. In questa oscillazione iniziale si racconta in definitiva il tentativo di Pino di abbattere tutto ciò che lo separa dalla realtà (la finestra, metafora della malattia) per trasformare quello che fino a quel momento ha soltanto immaginato con i fumetti in realtà. Il fumetto iniziale e finale, a segnare il rapporto tra fantasia e realtà, immaginazione e vita vera, apre e chiude il racconto combinando e mescolando in modo duplice la lettura della storia, dichiarando che quanto visto nel film sia la storia così come Pino stesso l'ha vissuta e raccontata attraverso un fumetto da lui realizzato dove finalmente per la prima volta vita e immaginazione si sovrappongono.

Glassboy è diventata quindi anno dopo anno l'occasione di poter raccontare una storia universale, capace di rendere i bambini protagonisti, senza compromessi, e al contempo di coinvolgere il mondo degli adulti in uno straordinario viaggio a ritroso al tempo della propria infanzia, il luogo delle meraviglie perdute, segni indelebili del nostro viaggio nel mondo".

Note

Ispirato al romanzo Il bambino di vetro di Fabrizio Silei.

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