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Regia di Laura Cini vedi scheda film

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La recensione su Medium

di gaiart
7 stelle

Medium, coprodotto da Rai cinema, nell'ottica temeraria che contraddistingue le ultime scelte della produzione, è un sofisticato documento di raccordo tra presente e passato, tra vita e morte, tra riappacificazioni con dolori e persone che non hanno chiuso un cerchio con coloro che hanno perso.

 

In uscita in formula mista dal 02 luglio al cinema e in canali digitali, Medium come noi e tutti i film di questo periodo, ha sofferto di un lockdown che si timidamente da qualche giorno cerca di andare verso la riapertura e la normalità.


Un marito, Sirio, la cui moglie suicida riaffastella pensieri e luoghi infestandoli di memorie, ricordi e assenze, rendendogli impossibile una vita da ricostruire in modo sereno, decide di andare da una medium fiorentina: Tarika, per cercare di capire e di aiutare sia la partner nel suo viaggio, che se stesso.
Nadia è la dolce madre della regista Laura Cini. Ammantata da un  passato familiare difficile fatto di un abbandono violento poichè sua madre morì in carcere quando Nadia aveva soli 8 anni, un'infanzia in orfanatrofio, un diario quotidiano commovente tenuto da una bambina consapevole di avere un padre anafettivo che, detestando le donne, forse usò la bambina come strumento di vendetta verso una moglie cleptomane, Nadia cerca una scettica riappacificazione con il padre attraverso la stessa medium Tarika. "Ma mi hai voluto un pò di bene" chiede inerme allo spirito del padre e lui spiega le concause inconsapevoli allora dei suoi gesti.
La serenità oltre la morte va preparata già mentre si è in vita, viene spiegato.
Le emozioni che si scatenano sono così forti che confermano anche quella sottile, potente, invisibile capacità taumaturgica dell'arte, oltre al dover sospendere le riprese per la veridicità degli assunti.
Il film che tratta della sparizione, dell'assenza soprattutto quando risulta da rapporti conflittuali, dolorosi e terminati improvvisamente, lascia stupiti e attoniti, non solo per il mistero della tematica, ma anche per gli sviluppi personali di madre, figlia e nonna, generazioni a confronto.
Inoltre il rapporto consolidato da anni della medium con un'artista che disegna i volti dei morti che le si presentano, gioca poi un interessante ruolo visivo tra arte e apparizioni, mostra come con la manifestazione quasi epifanica delle persone chiamate, la loro fisicità appannata si sveli e riveli, confezionandone i protagonisti assenti in una mostra finale, ontologica e carismatica di acquerelli e oli. Scelta interessante della regia di dare voce, ma anche volto, a coloro che non ci sono più.
Arte e apparizioni creano un indissolubile canale non solo medianico, ma anche artistico che genera quella consapevolezza vitale, utile a un trapasso cospicuo, proficuo e innocuo. Film da vedere per rendersi aperti a un futuro immateriale, come d'altro canto lo è l'arte stessa! Seppure filmica.

 

 

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