Regia di George Cukor vedi scheda film
Viene ricordato principalmente per essere stata l’ultima apparizione di Greta Garbo, e in effetti c’è poco altro da aggiungere. La trama è inverosimile, ma non più di altri prodotti del genere: una maestra di sci, volendo riconquistare il marito troppo preso dagli affari, finge di essere la propria gemella vamp, per ispirargli disgusto nei confronti di quel tipo di donna; lui capisce tutto, ma decide di stare al gioco. Il problema è appunto la Garbo, che si muove come un corpo estraneo nei meccanismi della commedia sofisticata (Ninotchka era stato una splendida eccezione) e finisce per fare la parodia dei ruoli di femme fatale da lei interpretati in precedenza. Ma all’attrice svedese va reso onore per aver saputo uscire di scena con classe: a 36 anni era ancora affascinante e ha lasciato negli spettatori un magnifico ricordo di sé. Il contrario di certe divette de noantri, tipo Lollo o Pampanini, che continuano impietosamente a infliggerci il loro look stile albero di Natale.
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