La recensione su The Captain

di AndreaVenuti

6 stelle

The Captain è un film cinese del 2019, diretto da Andrew Lau.

Sinossi: L’airbus A319 della compagnia Sichuan Airlines il 14 maggio del 2018, durante una delle sue consuete tratte da Chongqing a Lhasa (Tibet), raggiunta la quota di 32 mila piedi subisce un danno inconsueto e raro in quanto il finestrino della cabina di pilotaggio si rompe improvvisamente disintegrandosi in mille pezzi con conseguente calo di pressione. Il disastro sembra imminente ma il comandante Liu Chuanjian (interpretato dal super divo Zhang Hanyu) non è assolutamente un novellino ed è pronto a tutto pur di salvare passeggeri ed equipaggio…

The Captain è l’ennesimo blockbuster cinese degli ultimi anni. Un progetto costosissimo studiato nel dettaglio con l’obiettivo primario di mostrare al mondo la potenza ormai senza limiti dello star system locale e contemporaneamente effettuare una sorta di glorificazione nazionale sfruttando la reale storia del comandante Liu Chuanjian, vero e proprio eroe locale.

La produzione quindi imbastiste un’opera ad doc, il cast è eterogeneo ed accanto a giovani star emergenti quali Zhang Tian’ai troviamo super star affermate, dal già menzionato Zhang Hanyu a Yuan Quan mentre dietro la macchina da presa è stato selezionato uno degli autori più importanti del cinema asiatico anni duemila: Andrew Lau. Conosciuto in occidente grazie al successo della trilogia Infernal Affair - co-diretta insieme a Alan Mak – l’autore è però noto in patria per essersi occupato di un numero incredibile di film, cito ad esempio la proficua saga di Young and Dangerous.

Andreaw Lau dunque partendo da un avvenimento realmente accaduto, costruisce una sorta di disaster moviecomplessivamente entusiasmante inserendo però un esiguo ed intelligente sfondo politico pro Pechino apprezzatissimo dai censori locali e pure dal pubblico che si è riversato in massa nelle sale (oltre 347 milioni di dollari d’incasso) e adesso cerchiamo di sviscerare meglio la questione.

La prima parte è particolare, il regista ricorre ad una velocissima presentazione del protagonista focalizzandosi invece su di aspetto completamente opposto: presentarci con cura il maestoso ed ultratecnologico aeroporto di Chongqing, non a caso nel 2017 è arrivato primo nella categoria “Miglior aeroporto nella categoria 25-40 milioni di passeggeri” stilata da Airports Council Iternational. Lau confeziona il tutto con mestiere, realizzando quasi un documentario sfarzoso in stile National Geographic esaltando appunto l’infrastruttura cinese.

Detto ciò il fulcro dell’opera è da riscontare altrove e nello specifico è focalizzata, ovviamente, sul tragico incidente e su tutte le conseguenze del caso (dal panico generale fino alla bravura del pilota nel compiere manovre rischiose ed azzeccate).

La regia di Lau è efficace e dinamica, buona la macchina a mano che si muove vibrante all’interno dell’aereo poi troviamo ad alcune finezze evocative quali un bel tableau vivant accompagnato dallo slow-motion fino ad arrivare a sequenze “esterne” in CGI (di qualità) incredibilmente realistiche.