Regia di Clarence Brown vedi scheda film
Gigantesco flop, prima ancora che un'appiccicaticcia romance, apatica e tristemente piatta che si arena sin dal primo atto. Niente affatto riduttivo descriverlo come l'andirivieni in un paio di stanze di alcuni personaggi che confabulano o tubano (a Hitchcock sarebbe bastato per farne un capolavoro; ad Hitchcock appunto). Due eccellenti interpreti, ma uno monomugugnante (per quanto la sua presunta verosimiglianza sia encomiabile) e l'altra in una quasi perenne beatitudine. Troppo per uno spettatore che non voglia mettere a repentaglio la propria salute con un'overdose di sciroppo versato direttamente sulle pupille. Alla lunga scoccia e diventa intollerabile anche una sua visione spezzettata o a tappe. Un plantigrado dalle pesantissime movenze. Tutta vernice e null'altro. Palpitazioni zero. Spiace per la Divina, la cui radiosità non viene comunque intacca dall'opacità di opere simili.
Esiste nel film. Altro non mi preme, o passa comunque in secondo piano.
Probabilmente, più Napoleone di Napoleone stesso. Megalomane ed irrequieto, sempre chino e cogitabondo, burbero e gradasso, altero e sprezzante tutte "doti" forse da imperatore o gran condottiero, più riconducibili però alla volontà di apparire tale (ossia di strafare) che dall'esserlo veramente. Pecche d'attore. Tirando le somme però lo si può considerare un peccato veniale, anche perché in assenza della sua straordinaria esuberanza il sonno avrebbe fatto sicuramente capolino ottenendo - esso - una sicura ed incontrastata vittoria.
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