Regia di Claudio Noce vedi scheda film
Anomala incursione nel cinema politico italiano, Padrenostro tenta la carta intimista per raccontare l’Italia del terrorismo degli anni Settanta. Lo fa osservando la vita del politico Pierfrancesco Favino attraverso gli occhi del figlio Vale, e raccontando l’amicizia di quest’ultimo col misterioso Christian. Le tinte del film sono molto enfatiche, spesso melodrammatiche, contrappuntate da ralenti, vertiginosi movimenti di camera e dettagli di visi e corpi come se piovessero. Se vogliamo sono anche scelte coraggiose, benché finiscano per risultare spesso sottolineature anche inappropriate. Il punto è che un film italiano che cercasse la via del fantasmatico e dell’invisibile per raccontare qualcosa di tanto presente e urgente in passato nel nostro paese non è così frequente se non in registi di risma imparagonabile a quella di Claudio Noce. Per cui PadreNostro, al netto di qualche sfrondata sul minutaggio, risulta un film efficace, martellante e ansiogeno, in grado di instillare la difficile matrice del dubbio nello spettatore più scettico. Gode di una tensione tutt’altro che scontata da intercettare in questo tipo di cinema.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta