Regia di Antonio Albanese vedi scheda film
Commedia girata ed interpretata da Albanese, che gigioneggia a tutto tondo. Eccessivamente grottesca e surreale
Tre fratelli gemelli, vivono da tempo separati,fin quando in un paese della Sicilia muore il padre,un anziano barbiere,il capofamiglia. Al suo capezzale,accorrono con la moglie Maria, tanti parenti,il figlio Alex,un nullafacente che sta preparando l'inaugurazione di una mostra di proprie fotografie organizzata dal comune.Sollecitato dalla affettuosa mamma,Alex telefona al fratello Salvatore,che vive da tempo in Lombardia, imprenditore cinico,schiavista e razzista,tirchio ed egoista,ormai trasformatosi in un brianzolo al cento per cento, al punto da parlare come i milanesi e rinnegare le proprie origini meriodionali,per persuaderlo a partecipare ai funerali del genitore, suo malgrado si mette in viaggio, sperando in qualche eredità, che invece si scopre essere destinata ad un vecchio amico" poeta"in odore di malavita.Arriva a sorpresa anche Pacifico,di nome e di fatto, il terzo fratello,un tranquillone di cui tutti si erano dimenticati, tranne una sua vecchia fiamma, che trova cosi la scusa per rivederlo e per riprendere la storia sentimentale.
Commedia grottesca tipicamente Albanesiana e infatti lui firma la regia e interpreta i tre fratelli.Il passo e il ritmo di questa sua seconda opera, hanno un carattere cabarettistico,si sorride a volte, ma il comico punta troppo sulle sue fra le più famose caricature, che ha creato per i suoi spettacoli televisivi e grazie a cui è divenuto popolare negli anni ’90,belle performance personali ma piuttosto fini a se stesse,che rendono il film nel complesso una serie di gag più che una vera e propria storia. Albanese è bravo e su questo non si discute,tuttavia punta troppo sulle caratterizzazioni delle sue maschere,trascurando la vicenda vera e propria e connotandola di un tono eccessivamente surreale.
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