Un'antica dimora nel cuore di Roma, un'isola dove hanno fatto naufragio due solitudini: lui è inglese, bianco e un po' pazzo, lei invece è africana, nera e piena di problemi. Mr. Kinky, barricato dietro il suo pianoforte passa il tempo a frequentare Bach, Mozart e Grieg. Shandurai viene da lontano e ha trovato nella casa di Mr. Kinky una sistemazione conveniente per la sua condizione di rifugiata: pulisce la casa in cambio di una stanza, mentre studia medicina all'Università. Le loro vite si intrecciano in un gioco di attrazioni, rifiuti e segreti.
Note
Ridotti i dialoghi all'osso, Bertolucci fa parlare corpi, volti, oggetti, lo scorcio di una scalinata, con connessioni di immagini che rimandano direttamente alle avanguardie, con libere associazioni, con un'adesione istintiva e sensuale alla storia che sta raccontando. E ritrova una libertà compositiva, una ricchezza di "non detto" straordinarie, e la capacità di fondere una storia d'amore con una sotterranea storia di "altrove".
una sola parola: posticcio.
in tutto: la parentesi in terra d'Africa (inguardabile), la rappresentazione musicale (veramente ai limiti del ridicolo), l'imborghesimento della rifugiata che sembra vestita da uno stilista.
ma dov'è finito il grande Bertolucci?
dopo l'altra delusione con The Dreamers si rifarà in parte con Io e Te.
A mio parere il migliore tra gli ultimi film realizzati da Bertolucci, "L'assedio" è un film "piccolo" ma di forte rilievo culturale, una storia capace di mettere in evidenza condizioni esistenziali di particolare conflittualità che cercano una possibile pacificazione nell'amore. Le vicende parallele di Shandurai e di Mr. Kinski rimandano anche ad un "altrove" di bruciante… leggi tutto
Non certo il miglior Bertolucci ma comunque il tocco del Maestro si vede in certi particolari, nel dettaglio delle inquadrature così come in tutto l’ambito della comunicazione non verbale fatto di sguardi e suoni, echi di dialoghi e nei tanti non-detto di questa controversa storia d’amore. Rimane comunque tutto troppo indefinito e,in alcuni tratti, eccessivamente scontato per… leggi tutto
Un Bertolucci minore e, in effetti, un Bertolucci più complesso ed involuto del solito. Il regista cerca una soluzione formale originale, tralasciando però così la sostanza concreta, la materia narrativa dell'opera; la storia c'è, ma è raccontata in maniera frammentata, nervosa e pare quasi di controvoglia. Inevitabile la complessità nella visione.… leggi tutto
A mio parere il migliore tra gli ultimi film realizzati da Bertolucci, "L'assedio" è un film "piccolo" ma di forte rilievo culturale, una storia capace di mettere in evidenza condizioni esistenziali di particolare conflittualità che cercano una possibile pacificazione nell'amore. Le vicende parallele di Shandurai e di Mr. Kinski rimandano anche ad un "altrove" di bruciante…
Non certo il miglior Bertolucci ma comunque il tocco del Maestro si vede in certi particolari, nel dettaglio delle inquadrature così come in tutto l’ambito della comunicazione non verbale fatto di sguardi e suoni, echi di dialoghi e nei tanti non-detto di questa controversa storia d’amore. Rimane comunque tutto troppo indefinito e,in alcuni tratti, eccessivamente scontato per…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (3) vedi tutti
Pochi dialoghi, molte scene descrive, qualche lungaggine di troppo. Niente di che.
commento di gruvierazuna sola parola: posticcio. in tutto: la parentesi in terra d'Africa (inguardabile), la rappresentazione musicale (veramente ai limiti del ridicolo), l'imborghesimento della rifugiata che sembra vestita da uno stilista. ma dov'è finito il grande Bertolucci? dopo l'altra delusione con The Dreamers si rifarà in parte con Io e Te.
commento di giovenostaVoto 6. [23.11.2010]
commento di PP