Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
A partire da "Il monello" (1921) fino a "Luci della ribalta" (1952) sir Charles Spencer Chaplin non ha sbagliato un colpo, infilando una serie di capolavori quasi ininterrotta, pur mostrandosi un artista esigente, poco prolifico e piuttosto perfezionista. La delusione purtroppo arrivò a fine carriera con "Un re a New York", che non ho ancora visto, e con questa "Contessa di Hong Kong" che è il suo ultimo film. Non è il disastro che hanno sostenuto molti critici, ha una sua grazia un po' demode', ma purtroppo non ingrana mai come dovrebbe. È una commedia che sembra venire da un'altra epoca, scritta originariamente per Paulette Goddard, ma realizzata nel 1967 appare ormai fuori tempo massimo, con una trama piuttosto esile e caratterizzazioni non memorabili da parte dei due divi reclutati, che sembrano non avere una particolare sintonia recitativa. Sophia Loren ha fatto anche di peggio per carità, ma non ha particolari guizzi nell'interpretare la "contessa" del titolo, mentre Marlon Brando è corretto nella parte del burbero Ogden, ma da un attore del suo calibro ci si poteva aspettare qualcosa in più. Fra i caratteristi divertente almeno Patrick Cargill nella parte del maggiordomo Hudson che deve sposare per finta Natascia e vorrebbe consumare per davvero il matrimonio, mentre Tippi Hedren nella parte della petulante moglie di Ogden non ha particolari occasioni di distinguersi, con un personaggio che sembra un'ennesima bionda di ghiaccio, per certi versi imparentata con le sue eroine hitchcockiane. Dopo il fiasco dell'epoca, una parte della critica lo ha pure riconsiderato, compreso il Mereghetti che ne ha rialzato la valutazione fino a tre stelle su quattro, ma il film resta un po' troppo "ordinario" e anonimo nella regia e nella progressione della trama, non riuscendo a risollevarsi da una stentata sufficienza. Almeno la colonna sonora merita l'elogio, comunque.
Voto 6/10
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