Odgen (Brando) è un diplomatico americano in procinto di essere nominato Ministro degli Esteri. E ciò di cui non ha proprio bisogno Odgen è uno scandalo. La cosa invece di cui ha bisogno Natasha (Loren), contessa russa in esilio, è di scappare da Hong Kong e rifugiarsi in America: se Odgen non l'aiuta a fuggire sarà lei a procurare uno scandalo dal quale lui non riuscirà più a sollevarsi.
Note
Ultimo film di Cahrlie Cahaplin e suo unico a colori, è tra i suoi meno riusciti. Giuato qualche accenno slapstick in una commedia sdolcinata, noioisa e con protagonisti sbagliati.
MEGLIO DI QUANTO SI PENSI.BRAVA LA LOREN ANCHE SE DOPPIATA SUFFICIENTE BRANDO.CHAPLIN PERò HA FATTO MOLTO MOLTO MEGLIO.OPERA MINORE DEL MAESTRO CHARLOT CHE COMPARE PER L'ULTIMA VOLTA IN POCHE SCENE COME CAMERIERE
A partire da "Il monello" (1921) fino a "Luci della ribalta" (1952) sir Charles Spencer Chaplin non ha sbagliato un colpo, infilando una serie di capolavori quasi ininterrotta, pur mostrandosi un artista esigente, poco prolifico e piuttosto perfezionista. La delusione purtroppo arrivò a fine carriera con "Un re a New York", che non ho ancora visto, e con questa "Contessa di Hong Kong" che… leggi tutto
La contessa di Hong Kong sconta a tutt’oggi il fatto di essere l’ultimo film di Chaplin, l’unico film a colori di Chaplin, il solo film di Chaplin senza Chaplin. Il Chaplin inatteso, lontano dal genio esplosivo del muto e da quello parco e caustico del sonoro, per certi versi il Chaplin rifiutato, detestato, rinnegato. Bisogna intendersi dal principio: pur con questo apparato… leggi tutto
Commediola dai toni perennemente bassi, con accenni di sentimentalismo anche oltre i limiti del patetico consentibile e qualche eccesso di gag stereotipate (porte che si aprono continuamente in due stanze comunicanti, nugolo di personaggi che entrano ed escono). E' piuttosto insignificante l'addio al cinema di un grande come Chaplin. Brando e la Loren, dal canto loro, non ingranano mai. leggi tutto
Questa volta i sei gradi di separazione tra "Ladri Di Biciclette" e "Il Grande Lebowski" ci portano ad un percorso che passa attraverso De Sica, Chaplin, Tornatore e Carlos Saura.
KinemaZOne
Forse è soltanto una questione di ricezione, vediamo i vecchi film col senno di poi e ci piace leggere qualcosa che era solo in potenza oppure nemmeno considerato nel mentre in cui furono realizzati. Non tutti…
La contessa di Hong Kong sconta a tutt’oggi il fatto di essere l’ultimo film di Chaplin, l’unico film a colori di Chaplin, il solo film di Chaplin senza Chaplin. Il Chaplin inatteso, lontano dal genio esplosivo del muto e da quello parco e caustico del sonoro, per certi versi il Chaplin rifiutato, detestato, rinnegato. Bisogna intendersi dal principio: pur con questo apparato…
A partire da "Il monello" (1921) fino a "Luci della ribalta" (1952) sir Charles Spencer Chaplin non ha sbagliato un colpo, infilando una serie di capolavori quasi ininterrotta, pur mostrandosi un artista esigente, poco prolifico e piuttosto perfezionista. La delusione purtroppo arrivò a fine carriera con "Un re a New York", che non ho ancora visto, e con questa "Contessa di Hong Kong" che…
Che film strano l'ultimo di Charlie Chaplin: in un primo momento sembra di assistere a un film per la televisione, immagini piatte, montaggio imbarazzante, recitazione non proprio ai massimi livelli. A metà film mi viene in mente la mitica frase di Kubrick "Chaplin è tutto contenuto e niente stile", solo che qui anche il contenuto latita... Poi però pian piano la storia…
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Commenti (5) vedi tutti
Scomodare grandi nomi per un film tanto insulso è stato uno spreco. 3
commento di BradyInutile e fastidioso. Voto 4.
commento di ezzo24in questa noiosa commedia persino il grande Marlon Brando risulta solo tratteggiato: ed è tutto dire.
commento di mapy09Ultimo film del maestro del cinema ed è anche il meno bello. La commedia non ha molto brio anche per via dei protagonisti.
commento di IGLIMEGLIO DI QUANTO SI PENSI.BRAVA LA LOREN ANCHE SE DOPPIATA SUFFICIENTE BRANDO.CHAPLIN PERò HA FATTO MOLTO MOLTO MEGLIO.OPERA MINORE DEL MAESTRO CHARLOT CHE COMPARE PER L'ULTIMA VOLTA IN POCHE SCENE COME CAMERIERE
commento di antonio de curtis