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Lucignolo

Regia di Massimo Ceccherini vedi scheda film

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La recensione su Lucignolo

di mm40
6 stelle

Nuti più greve e aggressivo: ecco cos'è Ceccherini. Il malessere ed il dramma esistenziale sono i medesimi, l'ironia ed un certo cinismo fanno parte del background comico di entrambi gli attori-registi (qui peraltro Ceccherini è all'esordio dietro la macchina da presa), il gusto per la tragedia e la sdrammatizzazione della stessa è condiviso da entrambi: solamente, il primo è più delicato nell'esposizione, il secondo più popolare o, per dirla altrimenti, grossolano. E' comunque un piacere sapere che un comico italiano di questi tempi abbia voglia di mettere in barzelletta gli stereotipi del cinema ed i luoghi comuni dell'Italietta (mamma, cibo, seghe, calcio, belle donne), facendo inoltre ricorso ad espedienti fantasiosi ed originali come la chiamata in causa dei 'mitologici' - non solo per la generazione del regista/protagonista - Paolo Rossi e Giancarlo Antognoni, o quella di Tinto Brass in una divertente e divertita caricatura esponenziale di sè stesso. Qualche volgarità, certo, ma quasi sempre necessaria nel contesto ('popolare', appunto) e non dimentichiamoci che in sceneggiatura c'è pure la firma - presagio solitamente di immani catastrofi - di Veronesi: poteva quindi andare molto peggio, ma per fortuna il soggetto è una commedia teatrale di Ceccherini e quindi si suppone che l'intervento del disastroso co-sceneggiatore di Pieraccioni sia stato solo in termini di rifinitura. Paci, Monni, Bucci (ed anche Cacioppo e Arena dei Fichi d'India, stranamente 'vedovo' per una volta) sono inoltre ottime spalle per lo sbrigliatissimo protagonista (una vera forza della natura in questo film), mentre la Gerini è decisamente fuori luogo, risultando continuamente falsissima - probabilmente bastava una bellezza più contenuta, meno prorompente per il ruolo. 6,5/10.

Sulla trama

Lucio ha passato i trenta ed è disoccupato; ama masturbarsi, la pasta fatta dalla mamma, scherzare con gli amici e guardare le belle ragazze. Un giorno, spinto dalla sorella, fa domanda come inserviente in una casa di cura: cominciano i suoi guai, sia reali che nei suoi sogni...

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