Regia di Massimo Ceccherini vedi scheda film
Lucignolo scappa dalla fiaba e ci regala momenti di inconsueta comicità in una commedia che bullizza i cliché dell'ordinarietà cinepanettoniana.
Una presa di coscienza di un inutile vita da onanista oppure un autoritratto a pennellate forti del "famigerato" attore toscano in vena creativa? O forse una semplice presa per i fondelli alla commedia italiana troppo legata al cliché cinepanettoniano imperante da anni? Comunque la si pensi, Lucignolo è un cazzotto nello stomaco, un film che cozza con la normalità, con la comoda forma delle produzioni ridanciane da festività natalizia o da cassetta. Ceccherini, insieme a Paci, Monni ed agli altri, ci regala momenti di vera comicità grottesca, surreale, cattiva, ala quale va fatta l'abitudine ed alla quale si deve essere preparati. Il ritmo è discontinuo, le comparse sembrano fuori fase, la trama pare sfilacciata, ma nell'insieme il film funziona perché incuriosisce, perché pungola, perché "è diverso". Alcune trovate sono coraggiose quanto geniali. Per divertirsi (ed apprezzarla) basta guardarla preparandosi al peggio. Atipica.
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