Regia di James Ivory vedi scheda film
Storia (vera) di una famiglia americana trapiantata in Francia negli anni ’60 e poi rientrata in patria: padre scrittore, moglie devota, figlia in crisi di crescita, figlio adottato alla ricerca di un’identità. Il film rientra nella media a cui Ivory ci ha abituato negli ultimi tempi: racconta l’ennesima storia delle tensioni che nascono dall’incontro fra culture diverse, irrigidendosi in un nobile manierismo. Affastella troppe cose, fra cui alcuni episodi che sembrano messi lì senza un perché (es. la capanna sull’albero), e troppi personaggi. Non c’è un vero protagonista, ma nemmeno un convincente impianto corale: alcuni personaggi sono appena abbozzati (Virginie Ledoyen, Jane Birkin), altri spariscono senza che ci venga detto nulla (Dominique Blanc). Però ogni tanto qualche guizzo fa capire che l’autore ha conosciuto tempi migliori.
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