Regia di Mark Pellington vedi scheda film
Quando si dice un thriller!
Questo sì che dovrebbe fare scuola. Apparenze e sospetto. Tensione ed inquietudine. Tensione ed angoscia…
La tensione è nel sangue pudico e copioso della prima scena. É nello sguardo disperso e nella mente confusa del protagonista (un azzeccatissimo J.Bridges). La tensione è, semplicemente, nell’aria.
Nell’aria che respiriamo anche noi (insinua - nient’affatto velatamente - il film).
Una tensione crescente…e poi la follia e poi… un finale coi contro-fiocchi.
Un finale rivelatore o solo sensazionalista? Di sicuro di grande effetto; forse pure indimenticabile.
Un finale che, se non lascia attoniti, quantomeno non si dimostra avaro di spunti di riflessione.
Arlington Road - L’inganno è, dunque, certamente un ottimo prodottoper tutti gli amanti del genere; un thriller nudo e crudo, diretto con maestria in più di un’occasione (scena iniziale e tutta la sequenza finale).
Qualche gap qua e là (soprattutto nella caratterizzazione del protagonista - Michael Faraday/J.Bridges per l’appunto - e della sua storia personale) non inficia in alcun modo il senso del film; la labilità della linea di confine fra verità (comunque) illusorie dal sapore dolce e verità dal sapore amaro (amarissimo, anzi). Il finale (al riguardo) docet.
Film sconsigliato a chi preferisce altri ingredienti; altri sapori forti. Altre (e meno sui generis) prove di coraggio.
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